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Trasporto scorie nucleari, in Russia una “Chernobyl su ruote”

(Rinnovabili.it) –La società energetica russa Rosatom sta progettando di trasportare, a partire dal 2015, circa 22.000 tonnellate di scorie nucleari lungo un percorso ferroviario che attraversa numerose città sovietiche. A dare l’allarme il portavoce del gruppo ambientalista locale Ecodefence, Vladimir Slivyak, il quale riferisce di circa 300 treni carichi di combustibile nucleare esaurito pronti a partire da una centrale elettrica vicino al porto di San Pietroburgo verso un impianto di stoccaggio nei pressi della città di Zheleznogorsk, 4.100 km ad est di Mosca. Si tratta di un lungo percorso lungo che attraverserebbe 15 dei principali capoluoghi russi. “Il pericolo delle scorie nucleari, unite alle cattive condizioni delle rotaie e il mal equipaggiamento del personale di sicurezza, rendono queste spedizioni nucleari una vera Chernobyl su ruote”, ha dichiarato Slivyak. “Non abbiamo a che fare con un’unica spedizione di rifiuti nucleari, ma con un programma che verrà eseguito per più di dieci anni attraverso le diverse regioni russe”.

Secondo le fonti dell’associazione ambientalista l’ultima spedizione dovrebbe avvenire nel 2025. Il programma previsto dal Governo russo non solo metterebbe a rischio la salute di milioni di persone, ma creerebbe al contempo un ingente rischio ambientale. Ma l’allarme lanciato da Ecodefence è solo l’ultimo di una lunga serie riportata in questi giorni in un unico documento. L’associazione ha stilato un rapporto che denuncia alcune delle “magagne nucleari” nel Paese. Come nel caso del grande impianto di stoccaggio scorie di Mayak, che tra il 2001 e il 2004 avrebbe riversato nel fiume Techa circa 40 milioni di metri cubi di rifiuti radioattivi. Stessa sorte potrebbe toccare al fiume Yenesei, visto che il trasporto avverrebbe proprio lungo le rive del fiume, trasformando la Regione baltica in un deposito transnazionale di scorie nucleari. La Rosatom ha infatti in programma di realizzare un deposito di rifiuti radioattivi, di capienza pari a 250.000 metri cubi, sulle rive del Golfo della Finlandia, a Sosnovy Bor. “Chiediamo che il governo si rifiuti di accettare il combustibile nucleare esaurito”, ha detto Oleg Bordov di Green World Sosnovy Bor. “L’onere dello stoccaggio di questi materiali deve essere delle regioni e dei paesi che hanno prodotto tali rifiuti. I paesi importatori di energia nucleare devono portare parte del carico del combustibile nucleare esaurito e del problema dei rifiuti radioattivi, così come il problema di smantellamento delle centrali nucleari”.

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