L'associazione ambientalista russa mette in guardia dai pericoli legati al progetto della Rosatom di trasportare 300 carichi di scorie nucleari attraverso la linea ferroviaria che attraversa il paese
Secondo le fonti dell’associazione ambientalista l’ultima spedizione dovrebbe avvenire nel 2025. Il programma previsto dal Governo russo non solo metterebbe a rischio la salute di milioni di persone, ma creerebbe al contempo un ingente rischio ambientale. Ma l’allarme lanciato da Ecodefence è solo l’ultimo di una lunga serie riportata in questi giorni in un unico documento. L’associazione ha stilato un rapporto che denuncia alcune delle “magagne nucleari” nel Paese. Come nel caso del grande impianto di stoccaggio scorie di Mayak, che tra il 2001 e il 2004 avrebbe riversato nel fiume Techa circa 40 milioni di metri cubi di rifiuti radioattivi. Stessa sorte potrebbe toccare al fiume Yenesei, visto che il trasporto avverrebbe proprio lungo le rive del fiume, trasformando la Regione baltica in un deposito transnazionale di scorie nucleari. La Rosatom ha infatti in programma di realizzare un deposito di rifiuti radioattivi, di capienza pari a 250.000 metri cubi, sulle rive del Golfo della Finlandia, a Sosnovy Bor. “Chiediamo che il governo si rifiuti di accettare il combustibile nucleare esaurito”, ha detto Oleg Bordov di Green World Sosnovy Bor. “L’onere dello stoccaggio di questi materiali deve essere delle regioni e dei paesi che hanno prodotto tali rifiuti. I paesi importatori di energia nucleare devono portare parte del carico del combustibile nucleare esaurito e del problema dei rifiuti radioattivi, così come il problema di smantellamento delle centrali nucleari”.