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Trasporto aereo: emissioni e impatto acustico in aumento

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Il settore del trasporto aereo rappresenta attualmente il 2-3% delle emissioni globali

 

(Rinnovabili.it) – Le emissioni del trasporto aereo e l’inquinamento acustico relativo stanno aumentando perché c’è un numero crescente di velivoli in circolazione, una tendenza che è destinata a continuare. A denunciarlo è la seconda edizione dell’European Aviation Environmental Report (EAER), condotto dalle principali agenzie europee per l’aviazione e l’ambiente, secondo il quale tra il 2005 e il 2017, le emissioni di biossido di carbonio sono aumentate del 16% e le emissioni di ossido di azoto sono aumentate del 25%, questo perché il numero delle tratte è salito alle stelle nello stesso periodo, aumentando del 60%. Anche se la quantità di inquinamento acustico generato dai singoli voli sta diminuendo grazie ai progressi tecnologici, il numero di persone colpite dal fenomeno è aumentato del 14% dal 2014 a causa dell’elevato numero di aerei nell’aria. L’impatto assoluto del trasporto aereo è in aumento, anche se la presenza di nuovi standard, in particolare sui livelli di rumore e le prestazioni del motore, prova a mitigarne gli effetti.

 

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Il settore del trasporto aereo rappresenta attualmente il 2-3% delle emissioni globali e, secondo le previsioni, il numero di voli aumenterà del 42% entro il 2040, facendo di conseguenza aumentare le emissioni di CO2 e NOX di almeno il 21% e il 16%, rispettivamente, nello stesso periodo. Il rapporto attribuisce molta fiducia a tecnologie migliori e nuove per allineare il settore agli impegni climatici, come gli obiettivi dell’UE per il 2030 e l’accordo di Parigi. Ciò implica anche un consumo migliore e un utilizzo sostenibile dei carburanti, nonostante i costi ancora elevati restino un ostacolo nel breve periodo. Secondo quanto dichiarato da Andrew Murphy, direttore UE del settore trasporti e ambiente, “le emissioni continueranno a crescere a meno che non vengano messe in atto misure più efficaci, quali ad esempio il sostegno a nuovi combustibili”.

 

Il sistema del mercato del carbonio dell’UE, l’Emissions Trading Scheme (ETS), offre crediti quando si utilizzano combustibili sostenibili, ma i funzionari UE hanno ammesso che con l’attuale prezzo del carbonio, essi non bastano per colmare il divario di costo del carburante. Il prezzo del carbonio è aumentato e secondo le cifre ufficiali gli operatori aerei ora devono spendere più di prima per le quote ETS (nel 2013, sono stati esborsati 89 milioni di euro, nel 2017 189 milioni di euro). Che rapporto avrà il settore del trasporto aereo con l’ETS non è del tutto chiaro, anche se esiste già uno schema di compensazione globale, noto come Corsia, che entrerà pienamente in vigore alla fine del prossimo decennio. La Commissione europea dovrà valutare come attuare correttamente Corsia in Europa, per congelare le emissioni del trasporto aereo ai livelli del 2020 e garantire che non vi sia alcuna retrocessione dell’accordo di Parigi. A distanza di un anno dall’entrata in vigore di Corsia, poi, sarà fatta una valutazione approfondita che terrà conto anche della strategia climatica dell’UE per il 2050. Le compagnie aeree sono già preoccupate per le difficoltà che incontreranno nel tenere traccia delle loro emissioni in due schemi separati, ma pare che ci sarà, lo dicono gli esperti, un sofisticato software di monitoraggio.

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