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Terre rare: la Cina inizia ad accumulare le riserve

(Rinnovabili.it) – Detto, fatto. La Cina sta iniziando ad accumulare terre rare e le ripercussioni sul settore tecnologia potrebbero non tardare a farsi sentire. La preoccupazione arriva anche e soprattutto dal comparto rinnovabili, minacciato dalla probabile difficoltà di reperimento delle terre necessarie alla produzione della maggior parte della componentistica.

Il China Securities Journal ha riferito la scorsa settimana che il governo sta procedendo all’assegnazione di fondi statali per l’acquisto strategico di alcuni ossidi che si dice siano tra gli elementi più critici, ovvero terbio, disprosio, europio e ittrio.

Attualmente la Cina fornisce al settore tecnologico mondiale il 99% della fornitura di terre rare, un gruppo di 17 metalli essenziali per la produzione di una vasta gamma di prodotti ad alta tecnologia comprese le turbine eoliche, i rotori eolici, i moduli solari e le batterie per le automobili elettriche.

Tuttavia è dallo scorso mese che il governo sta avvertendo della preoccupante accelerazione del consumo di questi minerali a causa di una estrazione incontrollata e da episodi avvolti nell’illegalità promettendo di correre ai ripari per proteggere i giacimenti. Già dagli inizi di giugno è infatti attivo un sistema governativo di monitoraggio e di assegnazione di quote per la regolamentazione degli acquisti e delle vendite. Al pari, la Repubblica popolare sta prestando sempre maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. A causa della riduzione delle esportazione, inoltre, Stati Uniti, Europa e Giappone stanno avanzando proteste a causa dei danni riportati dal monopolio che la Cina sta esercitando sui metalli, di cui sta gonfiando i prezzi e limitando l’accesso.

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