La temperatura record registrata ad Alert arriva dopo due settimane di ondate di calore che hanno fatto registrare fino a 32°C in alcune città dell’Alaska
(Rinnovabili.it) – L’insediamento umano stabile più a nord del Pianeta ha toccato la temperatura record più alta mai registrata al di là dell’80esimo parallelo nell’emisfero boreale: la conferma di un’estate da primato nelle regioni artiche arriva dall’Istituto Meteorologico Canadese che ha segnalato un picco di 21°C percepiti ad Alert, nel nord-est dell’Isola di Ellesmere, nel territorio di Nunavut, in Canada, circa 5°C in più delle medie stagionali della zona.
Alert si trova ad appena 817 km dal Polo Nord, con una popolazione stabile che oscilla tra le 60 e le 100 persone: l’ultima volta che questo remoto insediamento ha registrato temperature superiori ai 20°C era il 1956. In quel caso, però, il picco di calore durò solo 1 giorno, mentre i dati pubblicati dall’Istituto Meteorologico del Canada parlano per la prima volta nella storia di due giornate consecutive con temperature superiori ai 20°C (domenica e lunedì scorsi).
David Philips, climatologo esperto di Environment Canada e portavoce per il Servizio meteorologico del Canada, ha descritto il fenomeno come qualcosa di “piuttosto spettacolare” e “senza precedenti”. Armel Castallan, meteorologo del Ministero dell’Ambiente canadese ha parlato di “un record assoluto, qualcosa che non è mai stato osservato prima”.
Che la regione artica si stia riscaldando a un ritmo molto superiore al resto del Pianeta era cosa nota già da tempo: una recente ricerca dell’Università dell’Alaska segnalava lo scioglimento del permafrost artico a ritmi più veloci del 240% rispetto a quelli previsti dalla comunità scientifica.
Poche settimane fa, la foto scattata dal climatologo del Danish Meteorological Institute, Stefen Olsen, che ritraeva la sua slitta trainata da cani semi immersa nell’acqua mentre transitava su un ghiacciaio in Groenlandia aveva fatto il giro del mondo, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno del surriscaldamento artico.
Le temperature record registrate ad Alert sono collegabili all’ondata di calore che ha colpito anche l’Alaska nelle prime settimane di luglio: il giorno dell’Indipendenza USA, le colonnine di mercurio di Anchorage, la più grande città dello Stato americano, hanno toccato 32°C, un vero record considerando che le medie stagionali si dovrebbero aggirare intorno ai 24°C.