L’Unep analizza benefici e sfide delle tecnologie verdi
(Rinnovabili.it) – Se il mondo intende mantenere l’aumento del riscaldamento globale sotto i due gradi centigradi, è necessaria una trasformazione radicale del modo in cui l’energia viene fornita e utilizzata è necessaria. Ciò significa non solo un contributo via via maggiore delle fonti rinnovabili ma anche la rapida diffusione dell’efficienza energetica.
Per valutare benefici, i rischi e compromessi incontrati dal mix delle tecnologie verdi, un gruppo di esperti internazionali sulla gestione delle risorse naturali ha pubblicato per l’Unep (il programma ambientale dell’ONI) un nuovo report. Intitolato Green Technology Choices, il documento analizza sette tecnologie verdi nel campo dell’efficienza energetica, valutandone impatto su ambiente e risorse naturali. Si va dall’illuminazione a risparmio energetico alla cogenerazione, passando per i sistemi di trasporto e l’ITC.
Il lavoro mostra come, se da un lato ci sono chiari benefici ambientali derivanti dall’uso di queste soluzioni, in particolare nelle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra, l’inquinamento atmosferico e il consumo idrico, dall’altro ci sono aspetti che ancora non sono stati presi pienamente in considerazione, come ad esempio la crescita della domanda di metalli legati a queste tecnologie. “Siamo sulla strada giusta. Sappiamo che ripulire l’aria che respiriamo, dà origine a enormi benefici per la salute umana e l’ambiente, e sappiamo anche che le tecnologie verdi per l’efficienza energetica possono aiutarci a ridurre i cambiamenti climatici dannosi”, ha commentato Erik Solheim, direttore dell’UNEP. “Ma è anche chiara la necessità di una maggiore azione sulla realizzazione di un’economia circolare che tagli i rifiuti, e sulle innovazioni di produzione capaci di creare nuovi posti di lavoro verdi.”
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Le tecnologie di produzione di energia a basso tenore di carbonio e l’efficienza energetica hanno il potenziale di ridurre di circa 25 miliardi di tonnellate l’anno di emissioni di gas serra entro il 2050. Valore che è circa il 34 per cento di più di quanto avviene oggi. Possono inoltre alleviare la pressione su terra e acqua: gli esperti calcolano che più di 200 miliardi di metri cubi di acqua all’anno e quasi 150.000 chilometri quadrati di suolo potrebbero essere risparmiati entro il 2050. Di contro però potrebbero aumentare la domanda di risorse minerali, richiedendo fino a 600 milioni di metalli, nello stesso periodo.
Altro dato interessante: nel 2050 il dominio del mercato da parte delle luci a LED, insieme ai miglioramenti di efficienza attesi e la generazione di elettricità decarbonizzata, consentirebbe alla domanda globale di illuminazione a crescere 2,5 – 3 volte, pur riducendo la quantità totale di energia consumata.