Presentata questa mattina la conferenza internazionale di Siena che porrà le basi per l'individuazione di soluzioni concrete verso uno sviluppo sostenibile nel quindicennio 2015-2030
Il benessere degli individui e lo sviluppo della collettività dovranno basarsi su una crescita economica che tenga conto dell’ambiente e dell’equilibrio sociale. È stata presentata così questa mattina presso la FAO “Sustainable Development Solutions for the Mediterranean Region”, la conferenza internazionale, in programma dal 3 al 5 luglio prossimi all’Università di Siena presso la Certosa di Pontignano, che vedrà coinvolti esperti, accademici, imprese, rappresentanti del mondo politico e della società civile nell’individuazione delle soluzioni di sviluppo sostenibile più concrete e incisive per rispondere alle sfide che interessano l’area del Mediterraneo.
Si tratta di un’iniziativa promossa attraverso il Sustainable Development Solutions Network (SDSN), la rete mondiale sulla sostenibilità, avviata lo scorso settembre dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e affidata alla guida dell’economista Jeffrey Sachs. Nato sulla scia dei Millennium Development Goals e di Rio+20, il network intende creare una mobilitazione internazionale per risolvere specifici problemi emergenti in tutte le aree della Terra a partire dal 2015. Sono infatti passati 13 anni da quando, nel 2000, furono definiti una serie di obiettivi per dire no alla povertà estrema e alla discriminazione in ogni sua forma a livello planetario, i cosiddetti Millennium Goals; oggi, il mondo si muove in un contesto profondamente cambiato e quegli obiettivi hanno bisogno di nuove conferme e di operare nella cornice più ampia della sostenibilità. Da qui il necessario cambiamento di prospettiva che porterà alla definizione dei Sustainable Development Goals, obiettivi verso cui dovranno tendere i modelli di sviluppo nel quindicennio 2015 – 2030.
Tra gli aderenti al network anche l’Università di Siena, che attraverso l’hub di progetto MED Solutions è divenuta il centro delle attività della rete nella regione del Mediterraneo. “Oltre a trovare soluzioni per uno sviluppo sostenibile – ha detto il Rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – la Conferenza di Siena intende alimentare il dibattito proprio sugli obiettivi di sviluppo sostenibile da perseguire a partire dal 1 gennaio 2016“. E’ in questo contesto che è stato stilato il documento “Action Agenda for Sustainable Development“, l’agenda di azioni fondamentali per lo sviluppo e l’esistenza del mondo. Messa a punto da una rete di esperti e centri di ricerca internazionali riuniti nel SDSN e consegnata pochi giorni fa al segretario Ban Ki-Moon, l’Agenda individua 10 azioni prioritarie verso il 2030: sradicare la povertà estrema e la fame, raggiungere lo sviluppo rispettando i limiti del pianeta, assicurare l’istruzione a bambini e giovani, raggiungere l’uguaglianza di genere e i diritti umani per tutti, raggiungere la salute e il benessere, aumentare la prosperità delle zone rurali, rendere le città produttive, inclusive e resilienti, frenare il cambiamento climatico e assicurare la sostenibilità energetica, assicurare la biodiversità e, infine, trasformare la governance ai fini dello sviluppo sostenibile.
Nel dibattito della tre giorni senese saranno coinvolte tutte le parti interessate in questo grande processo di conversione (tra cui università, imprese, società civile) che porterà all’individuazione delle soluzioni più incisive per rispondere alle sfide che interessano l’area del Mediterraneo. Nella call for solutions online, realizzata dall’Università di Siena e chiusa lo scorso 25 maggio, sono state presentate 38 proposte; di queste, 5 (2 provenienti da studenti), sono state selezionate e saranno presentate durante la conferenza, che ha già previsto in agenda spazi dedicati alla presentazione di ulteriori solutions. Non si tratta di nuove ricerche di base, ma di tecnologie, modelli di business, meccanismi istituzionali e politiche capaci di avere un impatto trasformativo sullo sviluppo sostenibile, riproducibile su ampia scala. Come sottolineato anche dal Direttore del Network, Jeffrey Sachs, lo sviluppo sostenibile è una delle più grandi sfide del nostro tempo e l’economia deve essere gestita per proteggere l’ambiente, non per distruggerlo. L’Università di Siena ha accolto questa sfida con onore:
“Gli obiettivi sostenuti dal network hanno la prospettiva di un cambiamento che è epocale e insieme indispensabile per il futuro dell’umanità – ha detto Riccaboni – Sostenibilità significa equilibrio e possibilità per le future generazioni di non ritrovarsi più in periodi come quello che stiamo vivendo, negativi sotto il profilo dello sviluppo economico dei Paesi e delle opportunità per i singoli individui. Gli studiosi hanno il dovere di trovare soluzioni e la rete scientifica sotto l’egida dell’ONU consentirà una maggiore forza e il coordinamento di tutte le idee per la loro realizzazione”.