Presentata questa mattina la conferenza internazionale di Siena che porrà le basi per l'individuazione di soluzioni concrete verso uno sviluppo sostenibile nel quindicennio 2015-2030
Si tratta di un’iniziativa promossa attraverso il Sustainable Development Solutions Network (SDSN), la rete mondiale sulla sostenibilità, avviata lo scorso settembre dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e affidata alla guida dell’economista Jeffrey Sachs. Nato sulla scia dei Millennium Development Goals e di Rio+20, il network intende creare una mobilitazione internazionale per risolvere specifici problemi emergenti in tutte le aree della Terra a partire dal 2015. Sono infatti passati 13 anni da quando, nel 2000, furono definiti una serie di obiettivi per dire no alla povertà estrema e alla discriminazione in ogni sua forma a livello planetario, i cosiddetti Millennium Goals; oggi, il mondo si muove in un contesto profondamente cambiato e quegli obiettivi hanno bisogno di nuove conferme e di operare nella cornice più ampia della sostenibilità. Da qui il necessario cambiamento di prospettiva che porterà alla definizione dei Sustainable Development Goals, obiettivi verso cui dovranno tendere i modelli di sviluppo nel quindicennio 2015 – 2030.
Nel dibattito della tre giorni senese saranno coinvolte tutte le parti interessate in questo grande processo di conversione (tra cui università, imprese, società civile) che porterà all’individuazione delle soluzioni più incisive per rispondere alle sfide che interessano l’area del Mediterraneo. Nella call for solutions online, realizzata dall’Università di Siena e chiusa lo scorso 25 maggio, sono state presentate 38 proposte; di queste, 5 (2 provenienti da studenti), sono state selezionate e saranno presentate durante la conferenza, che ha già previsto in agenda spazi dedicati alla presentazione di ulteriori solutions. Non si tratta di nuove ricerche di base, ma di tecnologie, modelli di business, meccanismi istituzionali e politiche capaci di avere un impatto trasformativo sullo sviluppo sostenibile, riproducibile su ampia scala. Come sottolineato anche dal Direttore del Network, Jeffrey Sachs, lo sviluppo sostenibile è una delle più grandi sfide del nostro tempo e l’economia deve essere gestita per proteggere l’ambiente, non per distruggerlo. L’Università di Siena ha accolto questa sfida con onore:
“Gli obiettivi sostenuti dal network hanno la prospettiva di un cambiamento che è epocale e insieme indispensabile per il futuro dell’umanità – ha detto Riccaboni – Sostenibilità significa equilibrio e possibilità per le future generazioni di non ritrovarsi più in periodi come quello che stiamo vivendo, negativi sotto il profilo dello sviluppo economico dei Paesi e delle opportunità per i singoli individui. Gli studiosi hanno il dovere di trovare soluzioni e la rete scientifica sotto l’egida dell’ONU consentirà una maggiore forza e il coordinamento di tutte le idee per la loro realizzazione”.