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Passa la legge che renderà la Svezia carbon neutral nel 2045

carbon neutral

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(Rinnovabili.it) – Ieri il Parlamento ha approvato una legge che impegna il governo ad adottare tutte le misure necessarie per rendere la Svezia carbon neutral entro il 2045. Un’ampia maggioranza (254 a 41) ha sostenuto la proposta, sviluppata da una commissione che coinvolge sette degli otto partiti presenti nell’emiciclo. Solo l’estrema destra non ha partecipato alla consultazione. La nuova normativa entrerà in vigore da gennaio 2018 e prevede alcuni passaggi: nascerà un Consiglio per la politica climatica indipendente e ogni quattro anni verrà aggiornato il piano d’azione nazionale per il clima. L’obiettivo è di abbattere le emissioni di gas serra dell’85% rispetto ai livelli del 1990. Per diventare effettivamente carbon neutral, il restante 15% di emissioni da abbattere non sarà ottenuto con una riduzione reale della CO2 immessa in atmosfera, ma con investimenti in progetti all’estero che agiscano da compensazione.

A pochi giorni dall’annuncio shock del presidente statunitense Donald Trump, che ha portato il paese fuori dall’Accordo di Parigi, la legge svedese è una boccata d’ossigeno per il mondo ambientalista. Sebbene il peso in termini di emissioni non sia paragonabile, si tratta di un atto  che dimostra la possibilità di avviare un processo di decarbonizzazione dell’economia efficace e tempestivo. Con questo voto, Stoccolma è il primo paese ad aggiornare i suoi impegni climatici presentati all’ONU per la COP 21, aumentando l’ambizione. La Svezia anticipa infatti di 5 anni il termine per diventare carbon neutral, in precedenza fissato al 2050.

 

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Esultano i Verdi, che tramite la portavoce Stina Bergstrom dichiarano la volontà del paese di «continuare a prendere l’iniziativa nella transizione verso una società clima-smart. Avevamo bisogno di una politica climatica stabile e a lungo termine. Finalmente la abbiamo ottenuta».

Tuttavia, alcune criticità rimangono: la Svezia ricava infatti l’80% della sua energia dall’idroelettrico e dal nucleare, una fonte, quest’ultima, che sebbene non abbia emissioni di CO2 presenta tutta una serie di altre problematiche. La politica climatica è però focalizzata soprattutto sui trasporti, con un programma che coinvolge biocarburanti e auto elettriche. In questo settore, si prevede un obiettivo di riduzione delle emissioni pari al 70% entro il 2030 rispetto ai livelli 2010.

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