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Collisione navi: Santuario dei cetacei, idrocarburi per oltre 100km2

idrocarburi in mare

 

 

(Rinnovabili.it) – Oltre 104 chilometri quadrati di olio combustibile pesante hanno invaso le acque del Santuario dei Cetacei, la fragile area marina tra Francia, Italia e Principato di Monaco. Lo scontro avvenuto domenica 7 ottobre, a nord della Corsica, tra un traghetto e una portacontainer, ha provocato un’ingente sversamento di idrocarburi in mare e ora, complice il maltempo che si è abbattuto sulla zona, si teme il peggio per l’ambiente.

L’Ispra parla di circa 600 metri cubi di carburante fuoriusciti a causa della collisione, ma la cifra finale potrebbe essere molto più ingente. Secondo quanto riferito dal Comando Generale della Capitaneria di porto francese, infatti, le due imbarcazioni dovrebbero trasportare in totale oltre 2.600 tonnellate di fuel oil, 471 tonnellate di diesel e 173 tonnellate di oli lubrificanti.

Piogge e venti forti stanno però ostacolando le operazioni di pulizia della chiazza d’idrocarburi. Il rischio maggiore, proprio per l’alta densità del combustibile sversato, è che possa in parte finire sotto la superficie dell’acqua, rendendo più difficile il recupero e mettendo in pericolo un numero maggiore di animali. “L’aumento del moto ondoso– scrive l’Ispra – non permetterà un agevole recupero del combustibile che ingloberà goccioline di acqua (fino all’80% del volume totale) favorendone altresì lo spostamento sotto la superficie del mare, non vista dai sistemi di rilevamento in atto, e apparire solo quando in prossimità della costa”.

 

A dare un’immagine chiara del disastro ambientale in corso è l’elaborazione effettuata da Greenpeace sulle immagini satellitari della zona. Le foto sono state ottenute dal Satellite SENTINEL e l’area interessata dalla contaminazione è stata calcolata utilizzando il programma ArcGIS per desktop app con il sistema di proiezione delle coordinate Europe_Albers_Equal_Area_Conic.

Questo è l’ennesimo disastro che si verifica nel Santuario dei Cetacei – dichiara Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia. – Recuperare gli idrocarburi dispersi è impossibile e se non si mettono a punto meccanismi efficaci per prevenire simili incidenti il Santuario dei Cetacei sarà sempre a rischio”.

“È evidente che questo incidente poteva essere evitato – aggiunge Giannì – Il sospetto che sulla plancia del traghetto Ulysses non ci fosse nessuno è assolutamente fondato e un meccanismo di controllo delle rotte che si applichi almeno alle grandi imbarcazioni avrebbe potuto prevenire quest’incidente”.

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