(Rinnovabili.it) – Cambia il clima e di pari passo, o quasi, dovrebbe adeguarsi l’urbanistica. Le città si trovano infatti costantemente di fronte a nuove sfide determinate dal cambiamento climatico tra cui l’innalzamento del livello del mare, le stagioni sempre più piovose, gli inverni sempre più freddi e le estati sempre più calde che mettono a dura prova la resistenza delle costruzioni e delle infrastrutture.
Per fare il quadro della situazione il progetto europeo SUDPLAN (“Sustainable Urban Development Planner for Climate Change Adaptation”) si sta servendo di uno strumento web che tiene conto di come il climate change sta variando. Guidato dall’Istituto meteorologico e idrologico svedese (SMHI), l’iniziativa valuterà cosa potrebbe accadere alle città nel futuro e in che modo riuscire a garantire la solidità e la sicurezza delle infrastrutture di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico con lo scopo di ridurre il rischio di vedere le case, le sedi di lavoro o le reti elettriche danneggiate o distrutte dalla forza di eventi meteo inattesi o anche di livelli di inquinamento atmosferico eccessivi.
Attualmente l’urbanistica tiene conto dei dati ambientali e climatici storici e, basandosi su questi, realizza costruzioni che siano in grado di far fronte al clima della zona. Stimando anche quali potrebbero essere le variazioni del livello di fiumi o dei mari si possono quindi realizzare abitazioni e strade in grado di affrontare la situazione senza danni alla popolazione o alla città. Ma le previsioni non possono andare troppo in là nel tempo, per questo città realizzate ad esempio da oltre 20 anni si trovano oggi a dover affrontare sfide che in passato non si sono mai presentate e per le quali non sono state equipaggiate. Grazie a SUDPLAN e alla possibilità di effettuare simulazioni 3D gli urbanisti avranno un alleato in più nella modellazione delle città del futuro, capendo al meglio dove intervenire e quali sono le aree a rischio, con la ricchezza di poter tenere conto dei dati climatici dal 1960 ad oggi e di poter effettuare simulazioni che superano anche il 2050.
Il sistema, che dall’Europa ha ricevuto un finanziamento del valore di 2,5 milioni di euro, è attualmente in fase di test a Stoccolma (Svezia), Wuppertal (Germania), a Linz (Austria) e su una superficie di 150 km2 intorno alla città di Praga (Repubblica ceca).