Gli stress test effettuati sulle centrali nucleari europee attive sono stati un rigoroso esercizio di revisione che ha aumentato la sicurezza dei vari impianti in tutti gli Stati Membri
Pur non avendo centrali attive sul proprio territorio, anche l’Italia ha partecipato ai “lavori in corso” per scongiurare i potenziali pericoli provenienti dalle centrali attive nei Paesi confinanti (secondo i dati diffusi dall’ISPRA, la distanza minima dal confine italiano sarebbe dell’ordine di 100-200 chilometri, più o meno la stessa che c’è tra Fukushima e Tokyo). A guidare le attività è stato l’European Nuclear Safety Regulators Group (ENSREG) con il supporto del Western European Nuclear Regulators’ Association (WENRA). Il rigoroso esercizio di revisione delle centrali ha ricevuto il plauso anche della Commissione Europea, consapevole dell’eccezionalità del lavoro svolto dagli Stati Membri, chiamati tutti a redigere il proprio rapporto nazionale, che sarà successivamente revisionato dal Peer Review Team.