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#STOPMICROFIBRE, il mondo della moda deve diventare sostenibile

La campagna di Marevivo punta i riflettori sul tema dell’inquinamento dei mari causato dalle microfibre. L’appello all’industria tessile.

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Credit: MAx Pixel – Creative Commons Zero – CC0.

 

Un’alleanza per un’industria tessile competitiva e sostenibile. Questo l’obiettivo di #STOPMICROFIBRE, incontro presso l’Accademia Costume & Moda di Roma organizzato da Marevivo per riportare l’attenzione sul tema dell’inquinamento dei mari causato dalle microfibre.

L’evento, realizzato con il Patrocinio del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dello Sviluppo Economico, è stato introdotto da Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni istituzionali di Marevivo, Lupo Lanzara, Vice Presidente dell’Accademia Costume & Moda, e da Marta Ferri, Cavaliere del Mare di Marevivo. #STOPMICROFIBRE ha anche coinvolto importanti attori della filiera produttiva italiana, che hanno analizzato il problema delle microfibre.

 

“Con questo incontro, desideriamo sensibilizzare le aziende dell’industria tessile sulla necessità di investire nella ricerca e nell’innovazione in tessuti più sostenibili con minor rilascio, e i produttori di lavatrici a sviluppare sistemi di filtraggio più efficaci, contrastare il problema della ‘fast fashion’ e rendere obbligatoria l’etichettatura dei capi di abbigliamento che contengono oltre il 50% di fibre sintetiche”, ha esordito Raffaella Giugni.

Un problema, quello delle microfibre, da risolvere con urgenza. Basti pensare che facendo un solo carico in lavatrice di capi sintetici, si producono milioni di microfibre di dimensioni inferiori ai 5 mm che si riversano in mare, dove vengono ingerite dagli organismi marini, entrando così nella catena alimentare. Secondo quanto riportato da Marevivo, si stima che il 40% delle microfibre non venga trattenuto dagli impianti di trattamento e finisca nell’ambiente. E poi ci sono i dati della Ellen MacArthur Foundation, che nello studio “A New textiles economy” ha denunciato come gli abiti scarichino ogni anno mezzo milione di tonnellate di microfibre negli oceani. Una quantità pari a oltre 50 miliardi di bottiglie di plastica.

 

La campagna #STOPMICROFIBRE è stata lanciata tempo fa da Marevivo e si rivolge alle istituzioni, alle realtà industriali e all’opinione pubblica affinché vengano presi provvedimenti adeguati per combattere questa emergenza. Partner dell’iniziativa è l’Accademia Costume & Moda, che proprio a partire dal 3 luglio, in occasione di “Accademia Factory 2019”, ha bandito la plastica monouso dall’Istituto, aderendo e condividendo l’impegno di Marevivo per la difesa dei nostri mari, attraverso la sensibilizzazione dei giovani e degli studenti di moda, esortandoli a lavorare per un sistema produttivo rispettoso dell’ambiente e dell’ecologia marina.

E dal prossimo anno accademico 2019/2020, l’Accademia istituirà il nuovo Master in Fabrics Innovation Design. Un Master che valorizza l’eccellenza manifatturiera italiana in cui convivono esperienza, tradizione, sperimentazione, tecnologia e qualità, apportando cultura e conoscenza, competenza e tecnica, e una concreta innovazione nel campo dei materiali.

 

“Siamo di fronte a una nuova, vera, rivoluzione industriale che si gioca sull’economia circolare – ha affermato Lupo Lanzara, Vice Presidente dell’Accademia Costume & Moda – Un’evoluzione che ci impone di modificare il modo in cui produciamo e consumiamo. E’ una sfida stimolante che abbiamo accolto con entusiasmo perché noi, che lavoriamo nell’education dobbiamo sempre volgere lo sguardo al futuro e abbiamo l’ambizioso compito e il dovere di formare i nuovi creativi e le nuove classi dirigenti”.

“Condivido pienamente i messaggi sostenuti da Marevivo sulla salvaguardia dell’ambiente marino e delle sue risorse e ho aderito con grande entusiasmo al progetto #STOPMICROFIBRE promosso dall’Associazione. Il mare è fonte di vita e occorre rispettarlo, anche nei più semplici gesti quotidiani. E’ un impegno di tutti affrontare e combattere un nemico tanto invisibile quanto dannoso, come quello delle microfibre”, ha affermato Marta Ferri, nota a livello internazionale come fashion designer e founder dell’Atelier Marta Ferri, che ha partecipato all’incontro in qualità Cavaliere del Mare di Marevivo.