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Stato di salute dei boschi: il progetto TRACE fa parlare gli alberi

Parte in Umbria la sperimentazione di TRACE, il progetto di PEFC Italia e CMCC grazie al quale è possibile conoscere lo stato di salute dei boschi e la loro capacità di stoccare carbonio

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Tree Talker è l’innovativo sistema di sensori per monitorare lo stato di salute dei boschi

 

(Rinnovabili.it) – Un sistema di ultima generazione che attraverso tecnologie IoT (Internet of Things) monitora lo stato di salute dei boschi e delle foreste. È questo il cuore di TRACE (TRee monitoring to support climate Adaptation and mitigation through PEFC CErtification), il progetto di sperimentazione messo in atto nel Bosco di Piegaro a Città della Pieve, una foresta di 146 ettari certificata con il programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale (PEFC). Finanziato dal PEFC Internazionale, TRACE è nato dalla collaborazione tra PEFC Italia e la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo su Cambiamenti Climatici (CMCC) e punta a integrare e migliorare gli attuali sistemi di certificazione delle foreste e delle piantagioni di alberi.

 

Nel Bosco di Piegaro, infatti, ci sarebbero 36 alberi “parlanti”, dotati cioè di un sistema di sensori di ultima generazione chiamato Tree Talker, in grado di misurare diversi parametri eco-fisiologici, tra cui flussi d’acqua, crescita in diametro, quantità e qualità del fogliame, stabilità, respirazione, salute e mortalità. Grazie a questo sistema, proprietari e gestori forestali hanno dunque la possibilità di conoscere lo stato di salute dei loro alberi, la presenza di eventuali parassiti o malattie e la quantità di carbonio stoccata da ogni pianta; con la grande mole di dati raccolti, poi, sono in grado anche di ottenere informazioni personalizzate.

 

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Per il Segretario Generale del PEFC Italia, Antonio Brunori, i sistemi IoT sono un’occasione unica per migliorare le capacità di monitoraggio ambientale a costi estremamente bassi e in tempo reale: “Integrando e installando tecnologie IoT di ultima generazione in una rete di monitoraggio su piccola scala nel Bosco di Piegaro – ha spiegato – intendiamo dimostrare e promuovere l’utilità di questa tecnologia anche per la certificazione forestale, così da diffonderla rapidamente su larga scala e con costi contenuti”. Inoltre, come spiegato dal Riccardo Valentini del CMCC, la gestione e la certificazione delle foreste saranno attività di importanza crescente, considerati gli effetti che i cambiamenti climatici hanno sugli ecosistemi terrestri. “Misurare con strumenti innovativi la capacità degli ecosistemi di stoccare carbonio o di essere resilienti ai cambiamenti ambientali – ha aggiunto Valentini – è fondamentale per prendere decisioni in merito al miglioramento della qualità e della redditività della gestione forestale”.