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Gli stati europei non applicano la direttiva sui pesticidi

A 8 anni dall'approvazione della direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi, i paesi UE hanno spesso evitato di prendere misure volte a ridurre i rischi

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A 8 anni dall’approvazione, la direttiva sui pesticidi è lettera morta

 

(Rinnovabili.it) – Mancano i controlli individuali sugli agricoltori, non si fa lotta integrata ai parassiti e non esistono target misurabili per la protezione di specifici ecosistemi. In sostanza, la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi risulta in gran parte non applicata dagli stati membri. Lo afferma il nuovo rapporto della Commissione Europea, che fa il punto a otto anni dall’approvazione della legge.

Fino ad oggi, dunque, i paesi hanno spesso evitato di prendere misure volte a ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari, con conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Le disposizioni europee vietano pratiche come l’utilizzo di aerei per per spargere i pesticidi sui campi e restringono l’uso di antiparassitari nei parchi pubblici, nei campi sportivi, negli ospedali e nelle scuole. I piani d’azione nazionali, tuttavia, nella maggior parte dei casi non contengono obiettivi misurabili per la protezione degli ambienti acquatici e dei parchi, mentre la gestione integrata dei parassiti non è sostanzialmente utilizzata. L’unica nota positiva, secondo gli esperti comunitari, è il raddoppio delle sostanze a basso rischio o non derivate dalla chimica.

 

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Il dossier prescrive una revisione dei piani nazionali, di cui gli Stati membri devono migliorare la qualità, stabilendo prima di tutto target e indicatori misurabili per dare vita ad una strategia a lungo termine volta alla riduzione dei rischi e degli impatti. Dal canto suo, Bruxelles continuerà a monitorare l’attuazione della direttiva da parte degli stati membri attraverso una serie di azioni, dagli audit alla valutazione delle revisioni dei piani nazionali, dalla formazione di professionisti allo scambio di buone pratiche.

Alcuni stati membri, tra cui l’Italia, hanno vietato l’uso di pesticidi a base di glifosato nelle aree non agricole, mentre la Germania ha fatto lo stesso nei parchi nazionali e nelle riserve naturali. Piccoli passi in avanti, ma resta molto, troppo da fare.