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Da una start up italiana la soluzione ai rifiuti spaziali

Grazie alla tecnologia di decommisioning di D-Orbit nel 2016 sarà lanciato il primo satellite al mondo che, a fine vita, verrà rimosso dallo spazio in modo sicuro, diretto e controllato

Da una start up italiana la soluzione contro i rifiuti spaziali

 

(Rinnovabili.it) – Dal lancio del primo Sputnik nel 1957 a oggi sono stati mandati in orbita circa 6000 satelliti. Di questi poco più di 1000 sono ancora attivi. Il resto, insieme all’innumerevole quantità di piccoli frammenti e detriti distribuiti in diverse altezze orbitali costituiscono i rifiuti spaziali, elementi non più funzionali ma che continuano a muoversi ad altissima velocità senza poter essere controllati in nessun modo, con il rischio di danneggiare gravemente i satelliti operativi. Ma se da un lato è vero che siamo riusciti a ‘sporcare’ anche lo Spazio, dall’altro non possiamo negare che la cosci lasci completamente indifferenti.

 

Tra le soluzioni studiate in questi anni per porre un freno il problema della spazzatura celeste, fa capolino anche la tecnologia messa a punto da una start up italiana, la D-Orbit. Concepita nel 2008 da Luca Rossettini e lanciata formalmente nel 2011, la società ha realizzato il D3, dispositivo di decommissioning che viene installato sul satellite prima del lancio. La tecnologia garantisce al veicolo spaziale giunto a fine vita una rimozione controllata, sicura e rapida. “Con una massa che costituisce una piccola frazione del peso totale del satellite, il dispositivo di D-Orbit fornisce la spinta necessaria per completare efficacemente la manovra di rimozione senza coinvolgere il sistema di propulsione del mezzo spaziale”, spiega la società sul proprio sito web.

 

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D-Orbit ha raccolto, nel giro di poche settimane, risorse per oltre 3 milioni di euro (gli ultimi 1,83 milioni di euro sono stati concessi proprio in questi giorni) ed è oggi in grado di portare a termine la Missione D-Sat, prevista per il 2016 con il lancio del primo satellite al mondo che, a fine vita, verrà rimosso dallo Spazio.

La società, inoltre, è stata tra le prime a utilizzare lo Strumento Finanziario Partecipativo per start up innovative, istituito dalle recenti riforme in materia di competitività e accesso alle risorse finanziarie da parte delle start up.