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I nuovi standard di Euro 7 restano (quasi) uguali agli Euro 6: ok finale del PE

Con 297 voti favorevoli, 190 contrari e 37 astensioni, il parlamento UE ha messo il timbro sull’accordo politico informale raggiunto a dicembre con il Consiglio, da cui è scontato che arriverà l’ok nelle prossime settimane. Si chiude un negoziato caratterizzato da pochissima ambizione e stigmatizzato dagli osservatori

Standard Euro 7: ok finale del PE, regole deboli
Foto di Matthew Fassnacht su Unsplash

Gli Euro 7 saranno in vigore per le nuove auto già da fine 2025

(Rinnovabili.it) – Il parlamento europeo ha dato l’ok finale ai nuovi standard Euro 7, approvando un testo molto indebolito e lontano dall’ambizione che chiedevano osservatori e società civile. I nuovi limiti emissivi per le auto e i furgoni, infatti, sono rimasti del tutto invariati rispetto agli standard Euro 6. Nessun ritocco per le emissioni di monossido di carbonio e di ossidi di azoto rispetto a quelli stabiliti con l’ultimo aggiornamento del 2020. Cambia solo il parametro per le particelle solide che scende a 10 nanometri di diametro dai precedenti 23 nm.

Le novità degli standard Euro 7

Alcune novità più consistenti vengono invece introdotte per autobus e autocarri. Saranno infatti applicati limiti più rigorosi per le emissioni di gas di scarico, sia misurate in laboratorio sia in condizioni di guida reali. Ma vengono mantenute le attuali condizioni di prova Euro VI. E si aggiungono limiti per gli ossidi di azoto, non regolati dallo standard precedente.

Le maggiori novità vengono dall’inclusione, per la prima volta, di limiti alle emissioni di particelle originate dal consumo dei freni, cioè PM10, sia per le automobili che per i furgoni. Inoltre, i nuovi standard Euro 7 presentano dei requisiti minimi di prestazione per la durata delle batterie nelle auto elettriche e ibride. Ci sono poi dei requisiti da rispettare per ogni categoria di veicolo sia per il chilometraggio minimo sia per la durata di vita. Auto e furgoni dovranno garantire 200mila km o 10 anni.

Altro elemento innovativo è il “passaporto ambientale”. Il documento conterrà informazioni sulle prestazioni ambientali del mezzo al momento dell’immatricolazione (ad esempio, limiti di emissione di inquinanti, emissioni di CO2, consumo di carburante ed energia elettrica, autonomia elettrica, durata della batteria).

L’accordo prevede diverse date di applicazione dopo l’entrata in vigore del regolamento:

  • 30 mesi per le nuove tipologie di auto e furgoni e 42 mesi per i nuovi veicoli
  • 48 mesi per i nuovi tipi di autobus, camion e rimorchi e 60 mesi per i nuovi veicoli
  • 30 mesi per i nuovi sistemi, componenti o entità tecniche indipendenti da montare su autovetture e furgoni e 48 mesi per quelli da montare su autobus, camion e rimorchi.

“Abbiamo raggiunto con successo un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e gli interessi vitali dei produttori”, ha commentato il relatore del provvedimento per il PE, il ceco Alexandr Vondra (ECR).