Al diminuire degli squali spariscono i pesci erbivori mangiatori di alghe. La conseguenza è la loro crescita indiscriminata, un pericolo per le barriere
Al calare della presenza di squali, hanno notato i ricercatori australiani e canadesi, cresce il numero dei piccoli predatori e diminuisce la popolazione di pesci erbivori, tra questi i pesci pappagallo, molto importanti nella catena alimentare della barriera visto che si nutrono delle alghe marine evitando il soffocamento dei coralli, già indeboliti dall’aumento della salinità delle acque come conseguenza del cambiamento climatico e dell’innalzamento delle temperature.
Lo studio pubblicato sulla rivista Plos One è stato portato a termine esaminando le condizioni di salute della barriera posizionata a 300 km dalla costa nord ovest dell’Australia dove i pescatori indonesiani mantengono la tradizione antica della pesca degli squali e dove quindi è stato possibile notare tutte le caratteristiche derivanti dalla diminuzione della loro presenza.