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Nike, Burberry e H&M insieme contro lo spreco tessile nella moda

La "Make Fashion Circular initiative" è guidata dalla Ellen McArthur Foundation, riunisce alcuni tra i più grandi marchi di abbigliamento del mondo per promuovere un’industria della moda più green

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Oltre allo spreco tessile, questo settore è responsabile di una produzione 1,2 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno

(Rinnovabili.it) – Affrontare lo spreco tessile insieme: è l’obiettivo di “Make Fashion Circular initiative”, l’iniziativa guidata dalla Ellen McArthur Foundation e volta a trovare nuove pratiche per promuovere una visione della moda più sostenibile a livello ambientale, puntando ad eliminare sprechi e rifiuti. La produzione tessile, infatti, è una delle industrie con la più alta impronta di ecologica al mondo, capace di produrre 1,2 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, superando quelle dei voli internazionali e delle spedizioni marittime secondo la Ellen MacArthur Foundation.

 

Tre i grandi marchi di moda che hanno aderito in tutto il mondo troviamo Nike, Burberry e Stella McCartney, H&M, Gap e Burberry Group: giganti della moda che hanno unito le forze nel tentativo di ripensare alcuni meccanismi chiave del settore. Tra gli sponsor di questa campagna, supportata anche da altre 16 realtà tra cui autorità cittadine, produttori di moda, e designer, c’è C&A Foundation e Walmart Foundation.

“Pensiamo che l’industria non sarà in grado di continuare a operare nell’attuale modo lineare di fabbricare e smaltire e quindi abbiamo impostato una visione per diventare circolari al 100%”, ha dichiarato Cecilia Strömblad Brännsten, responsabile della sostenibilità ambientale di H&M. “Questo sistema si sta spostando verso un’industria della moda circolare, è una grande sfida che un marchio da solo è in grado di affrontare. Per essere in grado di apportare cambiamenti duraturi La collaborazione è fondamentale”.

 

Insieme i partecipanti sperano di trovare soluzioni per trasformare i vecchi vestiti in nuovi capi, sostenere l’introduzione di materiali più ecologici e di nuovi modelli di business che mantengano i vestiti in uso più a lungo. La campagna Make Fashion Circular sostiene che un’industria della moda meno dispendiosa potrebbe portare ad un guadagno di $ 560 miliardi, anche se cercare di modificare la mentalità dei consumatori abituati a cambiare abiti spesso a scapito di quelli più vecchi, potrebbe rivelarsi un compito arduo. Quasi il 60 per cento di tutti gli indumenti prodotti viene buttato entro un anno dalla produzione, finendo nelle discariche o negli impianti di incenerimento.

“Realizzare la visione di un modello circolare per la moda porterà una vera collaborazione e una innovazione audace per il nostro settore”, ha detto Pam Batty, vice presidente di Burberry. ” Siamo orgogliosi di sostenere, in quanto partner principali, l’iniziativa Make Fashion Circular, sostenendo la circolarità e incoraggiando gli altri a cogliere le opportunità per ripensare il loro approccio a beneficio dell’ambiente, delle nostre comunità e dell’economia globale.”