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Spreco alimentare, ridurlo significa risparmiare fino a 300 mld

Spreco alimentare, ridurlo significa risparmiare fino a 300 mld

 

(Rinnovabili.it) – Ridurre lo spreco alimentare è un affare sia per la nostra economia che per la salute del Pianeta. A ricordarcelo, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, è il nuovo rapporto commissionato dalla Commissione mondiale sull’economia e il clima, un gruppo di lavoro internazionale presieduto dall’ex presidente messicano Felipe Calderon. Il documento, “Strategies to Achieve Economic and Environmental Gains by Reducing Food Waste”, è stato redatto dal programma britannico WRAP sulla base dei dati elaborati in questi anni dalla FAO e spiega come gli stessi consumatori abbiano il potere di salvare dalla spazzatura fino a 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2030. “I rifiuti alimentari rappresentano un problema globale che va affrontato come una priorità”, ha detto il dottor Richard Swannell, direttore dei sistemi alimentari sostenibili al WRAP. “Questo rapporto sottolinea i vantaggi che possono essere ottenuti per le imprese, i consumatori e l’ambiente. La difficoltà è spesso nel sapere da dove cominciare e come ottenere i maggiori risparmi economici e ambientali. Abbiamo pertanto redatto una guida internazionale sul come ottenere tutto ciò attraverso l’attuazione di strategie di prevenzione dei rifiuti alimentari efficaci e che possano essere replicate in tutto il mondo”.

 

A livello globale, il cibo gettato nella pattumiera da parte dei consumatori equivale ad una perdita economica di circa 400 miliardi di dollari l’anno, che potrebbe passare velocemente a 600 miliardi nel prossimo decennio, man mano che crescerà la classe media nei paesi in via di sviluppo. Contestualmente ridurre la quantità di rifiuti alimentari da parte degli stessi in una percentuale tra il 20 e il 50 per cento significherebbe ottenere risparmi tra i 120 e i 300 miliardi di dollari l’anno. E i benefici non sarebbero solo monetari; un minor spreco alimentare potrebbe costituire anche un fattore significativo nell’affrontare il cambiamento climatico: riducendo il metano emesso dalle discariche e il costo climatico del processo di produzione alimentare.

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