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Spreco alimentare: un costo per l’Europa di 100 mln di euro

Spreco alimentare(Rinnovabili.it) – Lo spreco alimentare riguarda tutta l’Europa e si aggira intorno ad un valore di 100 milioni di euro annui sull’intero territorio. La dichiarazione rilasciata dal Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik sostiene che così non si può andare avanti, bisogna agire prontamente e rallentare il fenomeno.

Il settore alimentare è il maggiore in Europa in termini di occupazione e PIL con oltre 17 milioni di imprese registrare che si occupano della produzione, lavorazione, trasformazione e vendita degli alimenti. Servendosi di risorse naturali quali il terreno e l’acqua unitamente ad energia elettrica e fertilizzanti il comparto per essere efficiente deve anche garantire la sostenibilità di tutti i processi, che includono il confezionamento, l’imballaggio e la refrigerazione. Per tutti questi motivi l’impatto ambientale risulta spesso elevato e di difficile controllo come evidenziato dall’UN Resources Panel che ha affermato come il settore alimentare sia il responsabile del maggiore impatto ambientale rispetto a qualsiasi altro comparto, inclusa l’edilizia e i trasporti.

Nonostante questo è stato rilevato che il 30% del cibo prodotto viene annualmente sprecato per un volume che equivale a circa 1,3 miliardi di tonnellate all’anno rappresentando il 3-5 per cento del totale delle emissioni globali di gas a effetto serra, oltre il 20 per cento della pressione sulla biodiversità e sfruttando quasi il 30 per cento di tutti i terreni agricoli del mondo che in Europa si traduce con una perdita di cibo di circa 100 milioni di tonnellate all’anno.

Sprecare cibo commestibile è quindi una perdita in termini sia economici sia di risorse impiegate, oltre che moralmente inaccettabile, ha affermato il Commissario ricordando l’approvazione, avvenuta a luglio scorso, della Direttiva che impone la riduzione del 30% degli sprechi alimentari entro il 2025.

 

Tra le proposte per la riduzione delle perdite alimentari l’introduzione di incentivi che garantiscano la produzione efficiente del cibo. Ma una buona strada per ottenere il successo sperato potrebbe provenire anche dall’organizzazione di campagne informative che aiutino a modificare gli stili alimentari della popolazione portandoli a scegliere naturalmente cibi più amici dell’ambiente.

“Ho visto dai molti eventi organizzati dalla società civile e dalle iniziative su questo tema che c’è molto interesse per il trattamento di rifiuti alimentari, ed è una questione che semplicemente non possiamo ignorare. Io sto affrontando le mie ultime settimane nel ruolo di Commissario europeo per l’ambiente, ma una comunicazione sul cibo sostenibile è stato preparata ed è pronto per il mio successore, in modo che lo possa portare avanti. Spero che i prossimi anni vedranno la questione dello spreco alimentare nell’ordine del giorno politico” ha concluso Potočnik.

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