L’indice degli sprechi alimentari 2024 fotografa un mondo sempre più sprecone
(Rinnovabili.it) – Nel 2022, le famiglie di tutto il mondo hanno sprecato oltre 1 miliardo di pasti al giorno, contribuendo a 1,05 miliardi di tonnellate di rifiuti alimentari in un anno. Facendo una media – che non ha poi troppo senso viste le disparità globali nell’accesso al cibo – è che se ogni persona avesse sprecato 132 kg di cibo. Una cifra pari a quasi un quinto di tutti gli alimenti disponibili. I numeri, diffusi dal Programma ONU per l’ambiente (UNEP), sono contenuti nel rapporto sull’Indice degli Sprechi Alimentari 2024. Bisogna fare i conti con dati molto imperfetti, però. Solo pochi paesi del G20 e l’Unione Europea possiedono stime appropriate per monitorare i progressi.
“Lo spreco alimentare è una tragedia globale”, ha dichiarato Inger Andersen, direttore esecutivo dell’UNEP. “Oggi milioni di persone soffrono la fame perché il cibo viene sprecato in tutto il mondo. Non solo si tratta di un grave problema di sviluppo, ma l’impatto di questi sprechi inutili sta causando costi sostanziali al clima e alla natura”.
Gli sprechi sono ovunque
Il rapporto sottolinea che lo spreco alimentare non è solo un problema nelle nazioni ricche. Anzi, differenze minime sarebbero state osservate tra paesi ad alto reddito e a reddito medio-basso. Fattori come il clima e le abitudini di consumo influenzano i livelli di spreco alimentare, con paesi più caldi e aree urbane che mostrano tassi di spreco più elevati. L’impatto ambientale ed economico degli sprechi alimentari è significativo, contribuendo all’8-10% delle emissioni globali annuali di gas serra e costando circa mille miliardi di dollari.
Gli sforzi per ridurre gli sprechi alimentari sono cruciali per mitigare il cambiamento climatico, preservare la biodiversità e promuovere la sicurezza alimentare. La ricetta ONU è abbastanza nota: partenariati pubblico-privato (PPP) per affrontare che promuovano la collaborazione tra governi, imprese e organizzazioni non governative. Casi studio da questo punto di vista, secondo UNEP, sono paesi come Giappone e Regno Unito, dove significative riduzioni degli sprechi alimentari sarebbero state possibili attraverso l’attuazione di politiche e partenariati.