Un team di scienziati cinesi ha realizzato piccoli coni di rame in grado di separare le minuscole gocce di idrocarburi dall’acqua inquinata
Le piante di cactus, spiegano i ricercatori, si sono evolute in un modo unico per riuscire a sottrarre l’acqua di cui necessitano dall’atmosfera; le minuscole spine coniche che sporgono dal corpo permettendo la condensazione dell’acqua su di esse e a causa della loro forma unica la tensione superficiale dell’acqua fa sì che le goccioline siano spinte verso la base della spina, dove sono assorbite dai pori della pianta.
A partire da questo modello i ricercatori hanno creato spine artificiali su rame e altri materiali sintetici che svolgono essenzialmente la stessa funzione, in questo caso però attirando lungo la loro forma conica l’olio. Per catturare le piccole goccioline oleose, la squadra ha collegato delle spine di rame ad una struttura centrale flessibile realizzando una sorta di “pelle di cactus” sintetica. Queste spine artificiali sono lunghe mezzo millimetro e sembrano in grado di separare circa il 99% del petrolio ancora mescolato con l’acqua.