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Spesa ambientale, ecco come usano i soldi le regioni

Spesa ambientale, ecco come usano i soldi le regioni

 

(Rinnovabili.it) – Nel 2012 le Regioni italiane hanno speso oltre 3,8 miliardi di euro per la protezione dell’ambiente e gestione razionale delle riserve naturali, pari a 64,2 euro per abitante. Lo rivela l’Istat che sul proprio sito pubblica il rapporto aggiornato sulla spesa ambientale delle amministrazioni regionali e la nuova serie 2010-2011. Dal documento emerge come dei 3,8 miliardi sopracitati la quota maggiore – ovvero il 65% del totale – venga oggigiorno destinato ad interventi di contrasto dell’inquinamento e del degrado del territorio, inteso anche come lotta contro la perdita di biodiversità. Il rimanente 35%, pari a 2,4 miliardi di euro circa, sono destinati ad interventi di “uso e gestione delle risorse naturali” per la salvaguardia dell’ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock di risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche, eccetera).

 

Peccato che la cifra sia in calo rispetto agli anni precedenti dove la questione “tutela ambientale” vantava una spesa erogata di 4,1 miliardi di euro nel 2011 e 4,3 nell’anno ancor precedente. I dati per ripartizione geografica della spesa ambientale indicano che il calo più sensibile si è registrato nel Nord-ovest (-22,8% sulla base annuale) a fronte di un lieve aumento nel Mezzogiorno (+0,6%). Nonostante questo trend sono le amministrazioni regionali del Nord-ovest e del Nord-est quelle ad aver destinato nel 2012 la quota maggiore delle proprie spese ambientali alla tutela della biodiversità e del paesaggio (rispettivamente il 24% e 25% del totale nel 2012). Il 21% della spesa ambientale delle amministrazioni regionali del Centro è destinata ad interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. Nel Mezzogiorno il 41% del totale della spesa ambientale si ripartisce pressoché in ugual misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie (21%) e interventi di gestione delle risorse idriche (20%).

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