(Rinnovabili.it) – La massiccia diffusione delle specie invasive sta causando non pochi problemi alla biodiversità europea. La proliferazione di piante, animali e insetti che fino a qualche anno fa non abitavano il continente sta spaventando l’Ue, decisa a correre ai ripari proponendo un nuovo atto legislativo che ci difenda dalla costante minaccia. Ad oggi sul continente si contano circa 12000 specie estranee ai nostri habitat, il 15% delle quali è invasivo e causano problemi economici, ecologici e stranieri. Ma in che termini rappresentano un problema? A livello economico danneggiano la salute, basta guardare la zanzare tigre, che in casi estremi può dimostrarsi letale e la nutria, che distrugge i seminativi mettendo a repentaglio i raccolti e quindi la sicurezza alimentare. Sul piano ecologico le specie esotiche invasive possono danneggiare gli ecosistemi causando l’estinzione di alcune specie e sbilanciando così i nostri equilibri ambientali. Ne sono un esempio gli scoiattoli grigi, che stanno sostituendosi a quelli rossi facendoli scomparire. Gestire le emergenze ha un costo per le nazioni, impegno che danneggia i paesi a livello strategico perché priva altre aree di intervento dei fondi necessari alla gestione.
Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “La lotta alle specie esotiche invasive è l’esempio classico di un settore in cui l’Europa dà il meglio collaborando. Il testo di legge che proponiamo aiuterà a proteggere la biodiversità e mira a permetterci di concentrare l’azione sulle minacce più serie. Questo ci aiuterà a migliorare l’efficacia delle misure nazionali e a ottenere risultati nel modo più economico. Mi sta a cuore collaborare con gli Stati membri e il Parlamento europeo per adottare questo testo e incrementare i nostri sforzi per affrontare su scala europea questo grave problema.”
La proposte dall’Ue prevede la compilazione di un elenco delle specie vietate compilato dai singoli stati con l’obbligo di vietare l’importazione, l’acquisto, la vendita e la diffusione.
Per prevenire i problemi gli stati membri organizzeranno controlli che si concentreranno per evitare introduzioni, anche accidentali, di specie non autoctone dando un preallarme in caso venisse individuata una violazione. Nel caso invece una specie esotica risultasse già insediata l’impegno dovrà concentrarsi sul contenimento dei danni.
A questo punto la proposta verrà esaminata dal Consiglio e dal Parlamento con l’invito agli Stati Membri a compilare l’elenco proponendo le specie da iscrivere nel registro.