(Rinnovabili.it) – ISPRA e ANCI insieme per studiare, analizzare, valutare e promuovere la qualità dell’ambiente urbano e metropolitano, come strumento di supporto alla pianificazione, alla progettazione e alla gestione sostenibile da parte delle città e delle aree metropolitane, alla programmazione di politiche nazionali e locali in materia, al coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Il protocollo di intesa tra Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Associazione Nazionale Comuni Italiani, firmato a marzo e presentato solo di recente, permette di condividere informazioni e dati in possesso di ISPRA e ANCI per elaborare insieme analisi, benchmarking e studi sulle tematiche relative all’ambiente urbano
Un’alleanza nata dalla necessità di rendere le città italiane più sostenibili. Nelle aree urbane si continua infatti a superare il limite degli inquinanti. Nel 2017 le centraline di 35 fra le principali città italiane hanno segnalato superamenti del valore limite giornaliero del PM10. Lo stesso vale per l’NO2: per il quale almeno una delle stazioni di monitoraggio di 25 aree urbane, in gran parte localizzate al Nord, registrano superamenti.
Eppure qualche segnale positivo c’è. Tra il 2008 ed il 2017 le concentrazioni medie annue di PM10, PM2,5 e NO2 hanno mostrato un trend decrescente (-2,4% per il PM10 e -2,9% per PM2,5 e NO2). Anche le emissioni di PM10 primario, passano da un totale di 45.403 tonnellate (Mg) nel 2005 a 36.712 tonnellate (Mg) nel 2015 con una riduzione del 19%.
Le automobili private sono ancora in aumento: in un anno (2017) il numero è cresciuto dell’1,7% il parco autovetture intestato a privati. A livello nazionale sono ancora presenti circa 8,9 milioni di auto da euro 0 ad euro 2 (23,3% del parco totale) ma continua ad aumentare anche il parco auto con da 4 in su: al 2012 al 2017 sono passate dal 53,1% al 63,5%. A livello nazionale, rispetto al 2016, diminuisce la quota di auto a benzina e di conseguenza cresce l’incidenza di auto a gasolio. Lieve invece l’incremento delle auto alimentate a GPL e mentre resta stabile per le vetture a metano. Avanza la sharing mobility che nel giro di tre anni (2015-2017) si è rafforzata come settore aumentando più del doppio il numero delle vetture in condivisione. Delle 48 mila unità messe su strada nel 2017, l’83% sono biciclette, il 16% automobili e l’1% scooter. A livello locale sempre più amministrazioni hanno predisposto un “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) in redazione, approvato o adottato complessivamente dalla maggior parte di Comuni con più di 100 mila abitanti e approvato da due Città metropolitane, Bologna e Genova.