(Rinnovabili.it) – I ripetuti allarmi rossi e le proteste sempre più accese della popolazione hanno convinto la capitale cinese a intraprendere una seria battaglia contro lo smog. In attesa di sapere se i programmi e le nuove normative riusciranno a centrare l’obiettivo che la Repubblica Popolare si è prefissa, Pechino ha deciso di arruolare nel combattimento una delle maggiori aziende al mondo del settore informatico. E’ di oggi, infatti, la notizia della stipulazione di un accordo tra l’IBM Corp e la capitale finalizzato all’utilizzo di previsioni meteorologiche avanzate e di tecnologie di cloud computing nella strategia comunale anti-smog.
Pechino ha adottato ormai da tempo un sistema di allarme basato sui dati provenienti da 35 stazioni di monitoraggio che permette all’amministrazione municipale di chiudere scuole e fabbriche, bloccando il traffico con tre giorni di anticipo rispetto al vero allarme. Un sistema che, tuttavia, non è ancora sufficiente, secondo i cittadini. “Prevedere è utile perché aiuta a prevenire l’esposizione, ma non è sufficiente sapere solo in quali giorni si debba indossare una mascherina o rimanere in casa”, ha commentato Ma Jun, direttore dell’Istituto Ambiente e Affari Pubblici, un gruppo non-governativo che lavora per migliorare la trasparenza dei dati sulle emissioni.
In base all’accordo con IBM, il governo cittadino sarà uno dei partner a prendere parte all’iniziativa decennale “Green Horizon”, che mira a impiegare le competenze di previsione della società americana e la tecnologia di raccolta dei dati emissivi in tempo reale per prevedere la formazione di smog. Migliori informazioni sullo smog potrebbero portare ad un’azione più efficace, evidenziando le aree chiave sui cui agire, e i sistemi analitici basati sul cloud di IBM potrebbero anche essere adattati per migliorare l’uso delle energie rinnovabili.