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Smog: l’Italia aiuterà Jing-Jin-Ji, la super Pechino del futuro

L’Italia offrirà tecnologia e assistenza tecnica volta a misurare e monitorare le sorgenti di smog della nuova mega metropoli

Smog: l'Italia aiuterà Jing-Jin-Ji, la super Pechino del futuro

(Rinnovabili.it) – Ospiterà 130 milioni di abitanti e si estenderà su una superficie di 100 mila chilometri quadrati. Solo provare ad immaginare Jing-Jin-Ji, la più grande area metropolitana mai progettata, fa venire le vertigini. E’ strano pensare come, per decenni, il governo cinese abbia tentato di limitare le dimensioni di Pechino, la capitale, attraverso permessi di soggiorno draconiani, ed ora invece abbia invertito la rotta così drasticamente.

La super città dovrebbe nascere dalla fusione della capitale, il porto di Tianjin e l’immensa regione dell’Hebei, integrando tra loro tutte i centri abitati della zona in un’unica gigantesca macchina urbana. Macchina che si troverà di fronte a se parecchie sfide, non ultima quella di tenere sotto controllo il crescente inquinamento atmosferico, con cui le principali città cinesi stanno lottando (in maniera vana) da anni.

 

A dare una mano, in tal senso sarà l’Italia: il Ministero dell’Ambiente e la Municipalità di Pechino hanno firmato ieri, all’interno del Palazzo Italia ad Expo, un’intesa tecnica per la realizzazione di un importante progetto che porterà la vasta area di Pechino, Tianjin e Hebei a dotarsi di un sistema all’avanguardia di controllo e monitoraggio delle sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera. “La riduzione dell’inquinamento – spiega lo stesso Minambiente in una nota stampa – è il primo ambizioso obiettivo di questo progetto. Nel quadro dell’intesa siglata con la capitale cinese di circa 1,7 milioni di Euro, l’Italia contribuirà offrendo tecnologia e assistenza tecnica volta a misurare, caratterizzare e monitorare le sorgenti di inquinamento atmosferico, con particolare riferimento al particolato fine (PM 2,5), considerato uno degli elementi maggiormente inquinanti nei contesti urbani”. Dal canto suo invece, la Municipalità di Pechino investirà 1,2 milioni di euro che saranno destinati all’acquisto di strumenti di monitoraggio, “anche attraverso l’introduzione delle migliori tecnologie e strumentazioni italiane”.

 

Ovviamente la lotta allo smog è solo una parte delle sfide che la realizzazione di Jing-Jin-Ji si troverà ad affrontare, soprattutto se si guarda a quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di questa città: essere altamente tecnologica, interconnessa ed eco-compatibile.
Rimangono aperti problemi come quelli degli spostamenti, dal momento che nella regione alcune delle nuove strade e rotaie sono parecchio lontane dal completamento e le autostrade attuali sono perennemente intasate dal traffico. I rapporti di pianificazione sostengono che la zona abbia 18 autostrade “decapitate”, vale a dire costruite all’interno di un distretto, ma senza connessione con le altre superstrade.  Senza contare la difficoltà per comuni come Yanjiao (“città dormitorio” per i pendolari della capitale) di trovare i fondi per nuove scuole, strade o servizi di trasporti pubblici, dal momento il Paese non contempla tasse di proprietà ai fini delle entrate fiscali, ma solo quelle sulle vendite di terreni pubblici.