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Siccità, il Sudafrica dichiara lo stato di calamità

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Da due anni la siccità peggiora la vita dei sudafricani

 

(Rinnovabili.it) – Il Sudafrica ha dichiarato lo stato di calamità per la siccità che affligge le regioni del sud e dell’ovest, tra cui la metropoli di Cape Town. L’acqua potabile nella città portuale di 4 milioni di persone è colpita dagli effetti del cambiamento climatico che impatta su tutto il paese, mentre i bacini idrici devono ancora riprendersi da una crisi iniziata due anni fa. Oggi si rischiano effetti catastrofici che potrebbero riguardare anche la produzione industriale e agricola.

Il Dipartimento della Governance cooperativa ha deciso di chiedere lo stato di calamità nazionale dopo aver riesaminato l’entità e la gravità del fenomeno siccitoso che interessa la regione. Mentre le prime stime prevedevano un “day zero” a Città del Capo intorno all’11 maggio, il giorno in cui i rubinetti saranno chiusi è stato spostato al 4 giugno. Magra consolazione: i cittadini devono comunque preoccuparsi del fatto che presto potrebbero dover fare la fila alle autobotti per l’approvvigionamento.

>>Leggi anche: Una siccità come quella del 2017 non si era mai vista <<

Il vicesindaco Ian Neilson ha affermato che la scorsa settimana il consumo di acqua a Cape Town è sceso a 526 milioni di litri al giorno. Si tratta della prima volta che la media giornaliera scende sotto i 550 milioni di litri. Neilson ha sottolineato gli sforzi della città per regolare il flusso e la cooperazione dei residenti nel ridurre il consumo. Gli hotel di Città del Capo hanno chiesto agli ospiti di non usare i bagni e di limitare le docce a due minuti, mentre alcuni ristoranti stanno passando a stoviglie usa e getta.

Da 300 anni la metropoli non viveva una situazione simile. La forte variabilità delle precipitazioni ha prosciugato le 6 dighe che ricoprono un ruolo essenziale per la fornitura idrica nell’area. Si tratta di condizioni difficili da prevedere – negli ultimi tre anni le piogge sono state quasi la metà rispetto alla media degli ultimi 40 anni – ma sono diversi gli esperti che sottolineano come l’amministrazione comunale non sia riuscita ad adeguare l’approvvigionamento locale alle esigenze di una metropoli in continua crescita. Dal 1995 a oggi, la popolazione di Città del Capo è cresciuta del 79%, mentre lo stoccaggio delle riserve idriche è aumentato di appena il 15%.

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