(Rinnovabili.it) – Il Po è tra i bacini a rischio di scarsità idrica – lo rivela lo studio “Global Monthly Water Scarcity: Blue Water Footprints versus Blue Water Availability” pubblicato dalla rivista PLos ONE, che ha analizzato “ad ampio spettro”, tra il 1996 e il 2005, il pericolo d’insufficienza idrica di 405 bacini fluviali che causerebbe (per almeno un mese all’anno) un problema di siccità a circa 2,67 miliardi di persone nel mondo.
Tra i bacini in esame, il fiume PO, pur godendo di una grande disponibilità d’acqua, subisce periodicamente un “prelievo intensivo” particolarmente rilevante in estate, a causa dell’agricoltura che ritira un volume medio di circa il 70% dei suoi deflussi naturali. Ovviamente l’effetto della scarsità idrica del bacino, ha ricadute negative non solo direttamente sul sistema di “approvvigionamento idrico”, ma anche sulla riduzione di biodiversità e di processi auto-depurativi che favoriscono la risalita di acqua salmastra. Il problema della scarsità d’acqua continua ad essere uno dei grandi temi “caldi” sull’uso sostenibile delle risorse naturali del pianeta: “L’acqua dolce è una risorsa scarsa – sostiene Arjen Hoekstra, autore principale dello studio – la disponibilità annuale è limitata ma la domanda è in crescita”.