Il governo non ne vieta la diffusione ma impone una tassa di 5 penny sull'acquisto di buste di plastica. I gallesi non ci stanno, non comprano più buste inquinanti e devolvono il denaro a cause ambientali
Non acquistando più le buste incriminate i negozianti riescono a sfuggire alla tassazione imposta dal governo nell’ottobre scorso sull’acquisto di buste di plastica, pari a 5 penny, sperando che il governo, visti i mancati introiti, si decida ad approvare una vera e propria legge che vieti la commercializzazione di sacchetti monouso.
L’indagine, condotta su un significato campione di negozianti a rivelato che i rivenditori di generi alimentari hanno distribuito un numero di sacchetti inferiore del 96%, i negozi di articoli per la casa il 95% in meno, i negozi di telefonia hanno registrato un calo dell’85% e per l’abbigliamento la discesa è stata del 75%.
Dalle interviste effettuate si è anche scoperta una simpatica iniziativa dei commercianti gallesi, che hanno investito l’equivalente della tassa per i sacchetti inquinanti in progetti ambientali. A tal proposito il ministro dell’Ambiente John Griffiths ha sottolineato l’importanza del rapporto in quanto dimostrazione concreta del successo dell’eventuale legge. “Sono lieto che i dati di ricerca e dei rivenditori sostengano quello che i clienti e i rivenditori ci hanno comunicato da qualche tempo. “Il pubblico gallese si è adeguato brillantemente alla tassa e la maggioranza ora regolarmente porta con sé le sporte quando vanno a fare shopping.