Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia firmano l’integrazione alla bozza di intenti per la predisposizione e l’approvazione dell’accordo
Il testo precedentemente approntato, infatti, sanciva principi di gestione comune e uso condiviso della risorsa idrica senza entrare nel merito della strada da seguire per regolare i rapporti tra i diversi territori a seconda delle diverse esigenze. Per questo motivo, la Regione Basilicata, che “esporta” il 35% circa 830 milioni di metri cubi di acqua movimentati nel Distretto, aveva deciso di non sottoscrivere il primo documento, chiedendo di creare un addendum che entrasse nel merito della specifica questione.
L’integrazione stabilisce che sarà l’accordo di programma tra la Basilicata e la Puglia per lo sfruttamento delle risorse idriche lucane a costituire la “base” del progetto del Distretto, in particolare per le tariffe e per i costi di compensazione ambientale. “L’esperienza fatta nelle intese intercorse tra la regione del distretto che più di ogni altra cede acqua ad altri territori – ha detto De Filippo agli amministratori delle altre Regioni – e quella che più di tutte le altra ne importa, non può che rappresentare la naturale base di ragionamento per affrontare la questione nello scenario più ampio del distretto idrografico dell’Appennino Meridionale”.