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Sequestro CO2: le praterie marine battono le foreste

(Rinnovabili.it) – Forse non tutti avranno dimestichezza con nomi come Spermatofite, Antofite o Fanerogame, ma dietro queste parole dalla chiara origine greca si nasconde una superdivisione del regno vegetale che ha attirato l’attenzione dei ricercatori climatici della Florida International University. Secondo una nuova ricerca, pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica Nature Geosciences, le  fanerogame marine sarebbero in grado di memorizzare fino a due volte per chilometro quadrato il carbonio normalmente sequestrato dalle foreste terrestri. In termini numerici, queste specie vegetali posso sottrarre all’atmosfera 83.000 tonnellate di carbonio per chilometro quadrato, contro le 30.000 tonnellate di un bosco tipico. Un virtuosismo che dà nuovo risalto alle capacità di queste praterie marine.

“Le Antofite occupano solo una piccola percentuale della zona costiera globale, ma da questa valutazione risulta che sono un ecosistema dinamico per la trasformazione del carbonio”, ha dichiarato il ricercatore James Fourqurean, della Florida International University. Queste piante hanno dimostrato la capacità unica di continuare a immagazzinare il carbonio nelle radici e nel terreno in depositi profondi diversi metri, in alcuni casi anche per migliaia di anni. La ricerca stima inoltre che, sebbene le praterie di fanerogame occupino meno dello 0,2 per cento degli oceani, sono ad oggi responsabili di oltre il 10 per cento di tutto il carbonio sepolto ogni anno a livello marino.

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