Secondo un team di ricercatori britannici, riportare i terreni palustri bonificati allo stato originale aumenterebbe il sequestro dell’anidride carbonica dall’atmosfera
“La gente vuole risultati veloci, ma queste cose richiedono tempo”, spiega Annette Burden, biogeochimica e autrice principale dello studio. Calcolando lo scambio di carbonio dell’area è emerso che quasi subito la palude aveva iniziato a ri-assorbire 0,92 tonnellate per ettaro l’anno, una velocità pressoché identica a quella pre-bonifica. Ma anche dopo 15 anni il suo contenuto di carbonio totale continua a risultare fortemente inferiore e il suo funzionamento biologica (quindi flora e fauna) risulta ancora molto diverso da quello del 1700. “Probabilmente ci vorrà almeno un secolo perché torni com’era prima – concludo gli autori – ma dal punto di vista del carbonio gli effetti positivi sono iniziati quasi subito”.