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Sentenza storica in Germania contro i veicoli diesel

veicoli diesel

 

I Comuni possono vietare la circolazione dei veicoli diesel

 

(Rinnovabili.it) – Anche senza un quadro normativo nazionale, i Comuni possono vietare la circolazione dei veicoli diesel sul loro territorio per proteggere i cittadini dall’inquinamento. La storica sentenza emessa ieri dal tribunale amministrativo di Lipsia rischia di innescare un effetto domino non solo in Germania, patria del motore diesel e delle più grandi lobby del settore, ma in tutta Europa.

La corte è stata chiamata in causa da alcuni Land – il Baden-Württemberg e il Nord Reno Vestfalia – che avevano impugnato i divieti imposti dai tribunali locali a Stoccarda e Düsseldorf, favorevoli alle denunce portate dal gruppo ambientale DUH, che chiedeva provvedimenti per la scarsa qualità dell’aria. Ma il verdetto ha dato ragione agli ambientalisti: non c’è conflitto di competenze, le amministrazioni locali possono fermare i mezzi inquinanti. Nelle stesse ore, dal meeting dei sindaci di Città del Messico, Virginia Raggi ha annunciato il divieto per i veicoli diesel nel centro di Roma a partire dal 2024. La decisione si inserisce nel solco di quelle proposte da altre città importanti: Parigi, Madrid, Città del Messico e Atene hanno dichiarato di voler vietare i motori a gasolio dai centri urbani entro il 2025, mentre il sindaco di Copenaghen chiuderà la città alle auto inquinanti già l’anno prossimo. Francia e Gran Bretagna hanno anche preso un impegno nazionale: bandiranno la vendita di nuovi mezzi a benzina e diesel entro il 2040.

 

>> Leggi anche: Raggi, stop alle auto diesel nel 2024 <<

 

veicoli dieselIntanto, in casa Merkel la sentenza è motivo di imbarazzo per tutto il governo, che da sempre supporta l’industria dell’auto in patria e in Europa. La Germania ha promosso a lungo il diesel come panacea per le emissioni di carbonio e via principale per raggiungere gli obiettivi sul clima, ma questa retorica si è rivelata infondata.

Tutto è scaturito dallo scandalo dieselgate, che ha colpito la casa automobilistica tedesca Volkswagen nel 2015 causando un terremoto politico cui sono seguite le dimissioni del CEO Martin Winterkorn e il varo di una nuova normativa sulle emissioni degli autoveicoli nell’Unione Europea. Oggi l’onda lunga di quello scandalo, da cui sono emersi i legami perversi tra governi e industria dell’auto, torna a sommergere politica e settore privato. Che sia la volta buona per lavare via un inquinamento che intossica anche le istituzioni?

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