(Rinnovabili.it) – L’aumento del livello del mare dovuto al cambiamento climatico ha dato i suoi primi, nefasti frutti. Nel Pacifico meridionale, cinque isole dell’arcipelago delle Salomone sono state sommerse. A questo processo si aggiunge l’erosione costiera, che ha gravemente colpito altre sei isolette. Il racconto del dramma è contenuto in uno studio di un team di ricercatori guidato da Simon Albert, dell’Università del Queensland.
Gli esperti hanno preso in esame le coste di 33 isole utilizzando immagini aeree e satellitari relative al periodo 1947-2015. Hanno scoperto che l’Oceano si è richiuso territori che vanno da 1 a 5 ettari ciascuno, compromettendo un habitat composto da vegetazione tropicale vecchia di 300 anni. L’isola Nathambu, che ospitava 25 famiglie, ha perso più della metà della sua superficie, con 11 case sommerse dal 2011 ad oggi.
Negli ultimi 20 anni, le isole Salomone sono state un punto chiave per l’osservazione dei fenomeni di aumento del livello del mare. Qui l’acqua è salita ad un tasso triplo rispetto alla media globale: circa 7-10 mm l’anno dal 1993.
Questa crescita elevata è in linea, secondo i ricercatori, con ciò che possiamo aspettarci in gran parte del Pacifico a partire dalla seconda metà di questo secolo. Molte altre zone sperimenteranno un simile innalzamento del livello del mare. Il quadro non cambierà a meno che non si rispetti lo scenario migliore previsto dall’IPCC, con una concentrazione di CO2 atmosferica al 2100 inferiore alle 500 parti per milione (ppm).
Questi rapidi cambiamenti a coste osservati nelle Isole Salomone hanno portato alla delocalizzazione di molte comunità costiere che abitavano queste zone da generazioni. E non si tratta di flussi migratori interni gestiti e sovvenzionati dai governi o supportati da fondi internazionali sul clima. Nessuno si cura della sorte di chi abita oggi le Isole Salomone: gli abitanti che devono abbandonare le proprie abitazioni lo fanno con le scarse risorse di cui dispongono.
Taro, paese nella provincia di Choiseul, è destinata a diventare il primo capoluogo di provincia al mondo a trasferire residenti e servizi in seguito all’aumento del livello del mare indotto dall’uomo.