Lo sciopero del clima nel mondo convergerà nella manifestazione climatica globale del 15 marzo
(Rinnovabili.it) – La solidarietà agli alunni promotori dello sciopero del clima nel Regno Unito arriva anche dal corpo docente, che si unisce alla protesta degli studenti affinché il clima e la crisi ecologica diventino una priorità educativa. La manifestazione avrà luogo venerdì 22 febbraio e, stando a quanto dichiarato dagli organizzatori, coinvolgerà più di 10.000 giovani in almeno 60 città del Regno Unito, intenzionati a continuare le ondate di scioperi fino a che il Governo non prometterà di migliorare l’educazione al cambiamento climatico, argomento fino a ora trattato marginalmente all’interno di materie come la geografia e la scienza. In pratica, durante gli 11 anni di istruzione obbligatoria, su un totale di circa 10.000 lezioni, gli studenti attualmente hanno affrontato il problema del crisi climatica sì e no in una decina di lezioni; fatto che viene ritenuto piuttosto grave dagli insegnanti che si sono uniti agli scioperi degli studenti.
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All’inizio di febbraio, il gruppo Teachers for Climate Truth ha scritto al Dipartimento dell’istruzione britannico per richiedere una revisione dell’attuale curriculum degli studi, affinché gli alunni vengano opportunamente preparati a un futuro che sarà plasmato dalla crisi ecologica e climatica. Il governo ha detto che il curriculum attuale già includeva molti spunti relativi alle questioni climatiche, tra cui lezioni sui cambiamenti stagionali, sul ciclo dell’acqua, sul ciclo del carbonio, gli ecosistemi, la composizione dell’atmosfera e l’impatto del biossido di carbonio sul clima. Critico verso gli studenti è stato anche il segretario all’istruzione, Damian Hinds, convinto che lo sciopero non serva ad aiutare l’ambiente, ma crea soltanto un lavoro extra per gli insegnanti. Eppure alla manifestazione del prossimo venerdì si prevede che parteciperanno tra i 100 e i 200 insegnanti.
In attesa della manifestazione climatica globale del 15 marzo, lo sciopero del clima nel mondo sta andando avanti e sta creando scompiglio. In Australia, per esempio, che ha visto ondate di scioperi scolastici negli ultimi mesi, il ministro dell’istruzione del New South Wales, Rob Stokes, ha minacciato di punire studenti e insegnanti se salteranno le lezioni per partecipare alla manifestazione del 15 marzo. La promotrice di tutti gli scioperi del clima, Greta Thunberg, ha risposto con un tweet provocatorio: “Ok, abbiamo capito, ma non ci interessa. La tua affermazione sta bene in un museo”.
La scorsa settimana, 200 accademici hanno espresso sostegno per gli attivisti giovanili in una lettera aperta sul Guardian. Tra i firmatari c’era anche Alison Green, una psicologa che si è dimessa dalla sua posizione di vice-cancelliere della Arden University, per potersi concentrare sull’attivismo climatico e che venerdì si unirà alla protesta. “È incredibilmente coraggioso che gli scolari affrontino la prospettiva così terrificante che il futuro che sperano non è disponibile per loro – ha detto Green – Siamo stati umiliati dal fatto che i bambini siano andati in sciopero nonostante le minacce di detenzioni e altre punizioni. Dovremmo almeno eguagliare il loro coraggio”.