Il ruolo di El Niño nello scioglimento ghiacci dell’Antartide occidentale
(Rinnovabili.it) – Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a collegare il riscaldamento atmosferico alla massiccia perdita di ghiacci e nevi sulla Barriera di Ross, registrata a gennaio 2016. Lo studio rappresenta uno dei primi casi documentati di “extensive surface melting”, letteralmente estesa fusione superficiale, provocati da un’aria insolitamente calda. Calore, con alta probabilità, esasperato del concomitante El Niño, i cui effetti sono stati particolarmente intensi tra il 2015 e il 2016; al punto da essere ricordato come uno dei peggiori degli ultimi cinquanta anni. Perché sono importanti i risultati di questa indagine? Perché quello che la ricerca mondiale ha studiato e rimarcato nel corso degli ultimi due decenni, è come il driver principale della perdita di massa dalla calotta antartica occidentale sia l’acqua calda oceanica (e non l’aria calda quindi) che entra in contatto con le piattaforme di ghiaccio costiere.
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Il lavoro è stato svolto da un gruppo di scienziati dell’Ohio State che ha analizzato i dati climatici dell’estate antartica 2015-2016 e la loro influenza sulla Barriera di Ross o Ross Ice Shelf, la più grande piattaforma glaciale del Polo Sud. Per due settimane a gennaio dello scorso anno, i venti caldi hanno continuato a soffiare sulla parte occidentale della regione e lo scioglimento ghiacci è peggiorato al punto da assistere alla parziale fusione di una superficie più grande di quella della Francia.
Le osservazioni raccolte durante la campagna di ricerca AWARE (presenti sul posto in quel periodo) hanno fornito una visione unica di alcuni dei meccanismi fisici che governano lo scioglimento ghiacci dell’Antartide, a livello superficiale. Il team ha potuto dimostrate, infatti, che l’evento di El Niño è probabilmente responsabile della creazione di un modello di circolazione atmosferica che ha guidato l’aria calda verso il Ross Ice Shelf. Parte dell’influenza delle correnti calde è stata contrastata fase positiva della SAM (Southern Annular Mode), la cintura di venti occidentali che determina un raffreddamento della regione, favorendo la formazione dei ghiacci. La probabilità, già ampiamente ventila a livello dei modelli climatici, che il fenomeno di El Nino torni a ripetersi in futuro con intervalli più brevi e maggiore intensità, non può che mettere in allarme gli scienziati.
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