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Scioglimento dei ghiacci, parte la missione scientifica per salvare l’Antartide

Scioglimento dei ghiacci, parte la missione scientifica per salvare l’Antartide

Scioglimento dei ghiacci, parte la missione scientifica per salvare l’Antartide

 

(Rinnovabili.it) – E’ partita sabato scorso la missione scientifica che cercherà di capire come salvare l’Antartide dallo scioglimento dei ghiacci. L’obiettivo è studiare il fondale marino e ricostruire la storia del più grande ghiacciaio del Polo Sud a rischio, il Totten, dall’ultima era glaciale a oggi. In questo modo gli scienziati sperano di riuscire a elaborare dei modelli affidabili per prevedere il suo comportamento nei prossimi anni.

La missione a bordo della nave Investigator – che ha richiesto una pianificazione di 4 anni – durerà 51 giorni e condurrà il team guidato dalla dottoressa Leanne Armand dell’Università Macquarie di Sidney sulla costa Sabrina, dove il fondale marino non è mai stato mappato. I ricercatori (provenienti da Australia, Spagna, Italia e Usa) preleveranno dei campioni di sedimenti glaciali lasciati dal ritirarsi della calotta polare nel corso dei millenni. L’attrezzatura usata per individuare i punti migliori dove raccogliere i campioni è stata presa in prestito dall’Istituto Nazionale di Oceanografia italiano. Dettaglio non secondario, visto che la spedizione è autorizzata a raccogliere soltanto 15 “carote”.

 

Scioglimento dei ghiacci, parte la missione scientifica per salvare l’Antartide
L’estensione del Totten

“Una delle cose che cerchiamo di capire – spiegano i ricercatori – è se questo ritrarsi del ghiaccio marino è normale, se è già successo in passato e soprattutto se aveva questa stessa velocità. Se non è normale, quanto di ciò che osserviamo oggi va isolato dalla norma, e perciò osservare l’effetto dell’azione dell’uomo”. Che il ritmo dello scioglimento non sia normale l’ha accertato uno studio pubblicato lo scorso dicembre. i maggiori ghiacciai della regione si stanno assottigliando di ben 7 metri l’anno a causa del riscaldamento globale. La medesima tendenza colpisce anche la lunghezza delle lingue di ghiaccio, ovvero le propaggini più estreme che toccano l’Oceano. Questo fenomeno è un enorme contributo all’innalzamento del livello degli oceani, perché contribuisce a far scivolare più velocemente verso l’oceano il grosso dei ghiacciai, che si trova sulla terraferma, che iniziano a sciogliersi sempre più rapidamente.

La spedizione si concentra sul Totten perché funziona come un gigantesco “tappo”, trattenendo una massa di ghiaccio antartico delle dimensioni della California. In alcune zone, lo spessore della lastra raggiunge i 4 chilometri. Se dovesse sciogliersi tutta, potrebbe innalzare il livello del mare di 3.5 metri. L’allarme è stato lanciato nel 2015 da uno studio pubblicato sulla rivista Nature.

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