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Scioglimento dei ghiacci: inondata la banca dei semi alla fine del mondo

scioglimento dei ghiacci

scioglimento dei ghiacci

 

(Rinnovabili.it) – Una banca pressoché inespugnabile, che avrebbe protetto le più preziose sementi del mondo garantendo all’umanità l’approvvigionamento alimentare in eterno. Eppure lo scioglimento dei ghiacci causato dal riscaldamento globale, sta mettendo a rischio la Svalbard Global Seed Vault, incastrata dal governo norvegese nelle terre remote delle isole Svalbard, a 1.300 km dal circolo polare artico ormai nove anni fa.

L’acqua ha invaso la parte iniziale del tunnel, poi si è congelata creando una lingua scivolosa sul fondo. Fortunatamente, non è penetrata nella struttura e le preziose sementi restano per ora al sicuro una temperatura di -18C.

 

scioglimento dei ghiacci

 

«Non era nei nostri piani pensare che il permafrost si sarebbe sciolto e che avremmo sperimentato condizioni meteorologiche così estreme», ha detto al Guardian Hege Njaa Aschim, del Nordic Genetic Resource Centre che gestisce la struttura.

La banca dei semi ai confini del mondo si trova a 1.300 km dal circolo polare ed è considerato il deposito più sicuro esistente. È nata con lo scopo di rispondere alla perdita botanica accidentale del patrimonio genetico tradizionale delle sementi. Qui giungono semi da tutte le parti del pianeta – le varietà sono più di 930 mila – allo scopo di garantirne la conservazione nel permafrost secco e gelato.

Tuttavia, il grande e anomalo caldo di questi ultimi anni ha colpito anche in Artico, sciogliendo i ghiacci circostanti e inondando il tunnel di accesso alla Seed Vault.

 

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Secondo il Ministero dell’Agricoltura norvegese, «i semi sono completamente sicuro e l’impianto non ha riportato nessun danno». In ogni caso, i gestori dell’impianto stanno prendendo le loro precauzioni, tra cui un lavoro di impermeabilizzazione del tunnel di 100 metri scavato nella montagna. Inoltre, verrà scavato un fossato per incanalare l’acqua derivante dallo scioglimento dei ghiacci e quella piovana.

L’incidente, sebbene per il momento sia sotto controllo, rappresenta più che altro un colpo morale per una costruzione che avrebbe dovuto sopravvivere a qualsiasi evento senza l’aiuto degli esseri umani. Invece ora è monitorata 24 su 24 e i suoi gestori stanno cercando di capire se il caldo estremo di questo inverno si ripeterà nel 2017 e nei prossimi anni. La fine del 2016, anno più caldo di sempre, al polo nord ha causato una impennata delle temperature medie di 7° C rispetto alla norma, spingendo il permafrost oltre il punto di fusione.

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