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I trend antartici non compensano lo scioglimento dei ghiacci

La NASA mette una pietra tombale sui dubbi: lo scioglimento dei ghiacci in Artico è molto più rapido dell’aumento della calotta antartica

I trend antartici non compensano lo scioglimento dei ghiacci

 

(Rinnovabili.it) – L’aumento del volume in Antartide non compensa lo scioglimento dei ghiacci artici. Lo rivela la NASA, che per bocca della sua climatologa Claire Parkinson, ha  chiarito: «Quando parlo con persone interessate al tema, spesso mi dicono che il ghiaccio sarà anche in diminuzione nella calotta polare settentrionale, ma è pur vero che invece aumenta in quella meridionale. Quindi l’effetto si annulla?, mi domandano. La risposta è no, non si annulla».

Per trarre questa conclusione, la climatologa ha analizzato le tendenze utilizzando dati satellitari, e ha pubblicato i risultati della ricerca nel numero di dicembre del Journal of Climate.

 

Lo studio spiega che la Terra, complessivamente, ha visto sparire il suo ghiaccio alla velocità di 13.500 chilometri quadrati l’anno. Anche se il ghiaccio marino antartico ha raggiunto un nuovo massimo nel settembre 2014, infatti, il ghiaccio marino globale è ancora in fase di calo, ha spiegato Parkinson. «Questo perché la diminuzione di quest’ultimo supera di gran lunga gli aumenti del primo».

Dal 1979 al 1996, il pianeta ha perso, globalmente, circa 8.300 chilometri quadrati di ghiaccio ogni anno. Nel periodo 1996-2013, invece, il tasso è salito a 19.500 chilometri quadrati l’anno.

L’accelerazione globale nel ritiro della superficie di ghiaccio marino è dovuta esclusivamente alle tendenze proprie dell’Artico. Tra il 1979 e il 1996 questa zona faceva registrare riduzioni di circa 14.000 chilometri quadrati all’anno. Ma dal 1997, lo scioglimento è divenuto quasi quattro volte più rapido (50.000 chilometri quadrati all’anno).

 

Nel settembre 2012, al Polo Nord si è toccato il minimo storico: 49 per cento al di sotto della media 1979-2000. Nel frattempo, in Antartide il ghiaccio è cresciuto progressivamente. Gli scienziati però sottolineano che questo trend non contraddice il riscaldamento globale, anzi lo conferma. Una possibile spiegazione di questa crescente estensione del ghiaccio marino, è che le condizioni meteorologiche in tutta l’Antartide stiano diventando più fredde, spingendo gelide correnti d’aria continentale sopra l’oceano e stimolando la formazione del ghiaccio marino.

Tuttavia, la climatologa della NASA, Claire Parkinson, non sarebbe sorpresa se questi trend cambiassero rotta: «Mi aspetto semmai, nel lungo termine, che la crescita del ghiaccio marino antartico rallenti o addirittura si inverta», ha dichiarato.