Per raccontare l’evoluzione dell’ingegneria metabolica lo scienziato Sang Yup Lee, uno dei massimi esperti del settore ha tenuto a Londra una Environmental Microbiology Lecture
(Rinnovabili.it) – A risolvere i problemi ambientali del nuovo millennio, come l’incombente esaurimento delle risorse naturali, ci penseranno presto i batteri. Grazie all’ingegneria metabolica, sempre più spesso incrociata alla biologia sintetica, nei laboratori si sta dando vita a vere proprie “fabbriche cellulari”, dove comuni microorganismi vengono geneticamente modificati per produrre prodotti chimici di valore. Tra i massimi esperti del settore, lo scienziato Sang Yup Lee del KAIST (Korea Advanced Institute of Science and Technology) che insieme al suo team di ricerca ha creato in laboratorio una nuova tipologia di materiale plastico polimerico ottenuto impiegando il batterio Escherichia Coli geneticamente modificato. Il microorganismo viene utilizzato per l’attivazione del processo e la produzione del polilattato (PLA) e del suo co-polimero attraverso la fermentazione diretta, permettendo la generazione di un polimero da biomasse.
Per raccontare l’evoluzione dell’ingegneria metabolica il professor Lee ha tenuto ieri a Londra una Environmental Microbiology Lecture introducendo quelle che oggi sono strategie generali per l’ingegneria dei sistemi metabolici e spiegando come “la produzione di bioprodotti avrà un ruolo sempre più importante nella creazione di un mondo sostenibile. Per rendere il bioprocesso economicamente efficiente e competitivo è essenziale migliorare le prestazioni dei microrganismi attraverso sistemi di ingegneria metabolica”. “Dai solventi per l’industria delle materie plastiche, – sostiene il ricercatore coreano – un numero sempre crescente di prodotti di uso quotidiano sarà prodotto attraverso i processi biologici”.