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Lo scandalo emissioni travolge anche Renault

Il 7 gennaio l’antifrode ha sequestrato i computer di alcune sedi Renault. Sospettano irregolarità nei test: potrebbe scoppiare un nuovo scandalo emissioni

Lo scandalo emissioni travolge anche Renault

 

(Rinnovabili.it) – Dopo la Volkswagen, lo scandalo emissioni truccate rischia di travolgere anche la Renault. Gli agenti dell’uffici antifrode del Ministero dell’Economia hanno fatto un blitz, il 7 gennaio, in alcuni impianti della casa automobilistica dove vengono effettuati i test, per eseguire una serie di perquisizioni. Lo ha confermato il sindacato transalpino CGT alla AFP, prima ad arrivare sulla notizia questa mattina. Gli investigatori avrebbero visitato quattro siti nel parigino, tra cui la sede centrale a Boulogne-Billancourt, sequestrando alcuni computer.

Il sospetto è che alcuni motori diesel, costruiti dal colosso francese, siano equipaggiati con un dispositivo analogo al “silenziatore” di emissioni inquinanti scoperto a settembre dall’Agenzia di protezione ambientale americana nelle automobili Volkswagen. Le ispezioni in Francia potrebbero riguardare le centraline di gestione del motore. Gli indiziati, secondo il Sole 24 Ore, sarebbero i motori turbodiesel Energy 1.6 dCi (130 e 160 cavalli), montati su diverse vetture Renault-Nissan, ma anche su automobili Daimler. Applicate a questo motore vi sono centraline Bosch Edc17, simili a quelle dei motori Volkswagen EA 189 finiti nello scandalo dieselgate.

 

Lo scandalo emissioni travolge anche Renault

 

È forse proprio per timore di essere scoperta con le mani nel sacco che Renault aveva annunciato, a dicembre, un piano di investimenti da 50 milioni di euro per ridurre il gap tra le emissioni registrate dai propri veicoli in fase di omologazione e quelle prodotte in condizioni di guida reale. Sembra che queste promesse siano arrivate un po’ tardi.

La società ha dichiarato che «gli investigatori hanno deciso di effettuare controlli aggiuntivi nelle fabbriche». In merito alle perquisizioni in corso, secondo Renault, non avrebbero «evidenziato meccanismi falsificati sulle emissioni».

La reazione delle borse è stata drammatica: Parigi è crollata del 21% (68,70 euro) alle 12,30, raggiungendo un minimo intraday del -23%. È la più grave perdita per il titolo Renault dal 4 gennaio 1999. In poche ore sono stati bruciati 5,8 miliardi di euro del valore di mercato della società, che ora capitalizza 21,7 miliardi. Contemporaneamente, Peugeot è scesa del 7,2% a 13,70 euro, Fca del 9%, Daimler  del 5,6%, Bmw del 4,58% e Volkswagen del 4,48%.