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Conto alla rovescia per il satellite MethaneSAT, la nuova sentinella climatica

Sviluppato da una sussidiaria dell'organizzazione ambientalista Environmental Defense Fund, il satellite individuerà e quantificherà le emissioni totali di metano su vaste aree, identificando i grandi emettitori in luoghi finora rimasti inosservati

satellite MethaneSAT
Credits: EDF

(Rinnovabili.it) – Nella riduzione delle emissioni climalteranti riuscire a monitorare il metano è diventato un’attività essenziale. Ecco perché il mondo scientifico sta sfruttando le capacità della tecnologia satellitare all’avanguardia per tenere d’occhio questo potente gas serra. L’ultimo progetto in ordine di tempo? Il satellite MethaneSAT, sviluppato da una sussidiaria della Environmental Defense Fund (EDF). L’iniziativa, la prima ad essere curata da un’associazione ambientalista, mira a fornire un nuovo strumento di monitoraggio non solo per autorità di regolamentazione o governi ma anche per aziende, investitori e semplici cittadini.

“Tagliare l’inquinamento da metano prodotto dalle operazioni legate ai combustibili fossili, dall’agricoltura e da altri settori è il modo più rapido per rallentare il riscaldamento globale mentre continuiamo a decarbonizzare i nostri sistemi energetici”, ha dichiarato Fred Krupp, presidente di EDF. “Per farlo, però, è necessario disporre di dati completi su scala globale. MethaneSAT ci mostrerà una panoramica del fenomeno tracciando le emissioni fino alla loro fonte”.

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I satelliti amici del clima

La lotta al cambiamento climatico ha ormai da tempo arruolato anche le tecnologie spaziali. Il motivo è semplice: per affrontare un problema a volte è bene fare un passo indietro e osservarlo da lontano. Per la precisione da 36.000 km di distanza dalla superficie terrestre, ottenendo informazioni sulle emissioni climalteranti più difficili da raccogliere sul territorio.

Ad esempio lo strumento satellitare OCO-2 (Orbiting Carbon Observatory 2) della NASA studia le concentrazioni e la distribuzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera. Per la precisione registra quanta luce solare riflessa dalla Terra viene assorbita dalle molecole di CO2 in una colonna d’aria. O ancora, lo strumento Tropomi a bordo del satellite Copernicus Sentinel-5P produce ogni giorno una mappa globale delle concentrazioni di metano, osservando le bande infrarosse a onde corte dell’atmosfera. Queste bande sono come impronte digitali uniche per questo gas serra.

Satellite MethaneSAT, informazioni disponibili per tutti

Cosa ha di diverso il progetto Satellite MethaneSAT rispetto a quanto già fatto nel campo? Innanzitutto l’operazione è stata pensata per rendere le informazioni fruibili. I dati raccolti dal nuovo satellite monitora-metano verranno messi a disposizione di chiunque direttamente dal sito www.MethaneSAT.org e su Google Earth Engine. Un accesso gratuito e quasi in tempo reale.

Non solo. Orbitando intorno alla Terra quindici volte al giorno, MethaneSAT individuerà e quantificherà le emissioni totali di metano, misurando le variazioni delle concentrazioni fino a tre parti per miliardo. L’elevata sensibilità dello strumento, unita all’alta risoluzione e all’ampio campo visivo, consentiranno al satellite di vedere l’intero quadro emissivo, identificando anche i grandi emettitori in luoghi finora rimasti inosservati

dati satellite MethaneSAT
Credits: EDF

Il lancio del nuovo Satellite per monitorare le emissioni di CH4 avverrà poco dopo le 23:00 CET, a bordo di un razzo SpaceX Falcon9. Oltre ad EDF, i partner di MethaneSAT includono la Scuola di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università di Harvard, l’Osservatorio Astrofisico dello Smithsonian e l’Agenzia Spaziale della Nuova Zelanda. Il team della missione comprende oltre 70 esperti di tutto il mondo con esperienza nel volo spaziale, nel telerilevamento e nell’analisi dei dati. Il satellite è stato costruito in Colorado dall’unità Space & Mission Systems di BAE Systems, Inc. (ex Ball Aerospace) e da Blue Canyon Technologies.

E’ possibile seguire in diretta il lancio di MethaneSAT a questo LINK

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.