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Le sabbie bituminose canadesi inquinano come Mexico City

L’inquinamento atmosferico prodotto dall’industria del petrolio da sabbie bituminose è superiore a quello di una megalopoli

Le sabbie bituminose canadesi inquinano più di Mexico City 3

 

(Rinnovabili.it) – La produzione del petrolio da sabbie bituminose estratto in Canada è una delle principali fonti di aerosol organici secondari, polveri inquinanti che impattano sul clima, la formazione delle nubi e la salute. Lo certifica uno dei primi studi in materia, pubblicato su Nature la scorsa settimana da 25 scienziati canadesi e statunitensi. I risultati dimostrano che l’industria delle sabbie bituminose può influenzare i pattern climatici regionali e aumentare il rischio di malattie polmonari e cardiache.

Gli aerosol derivanti dalla produzione di questo petrolio pesante rappresentano una preoccupazione crescente, poiché progetti di sviluppo dei giacimenti sono sul tavolo della politica in Venezuela e Utah. Oggi questo combustibile copre il 10% della produzione mondiale di greggio. La produzione è quasi tutta localizzata in Canada, Stato che ha prodotto circa  1,1 miliardi di barili nel 2014.

 

Le sabbie bituminose canadesi inquinano più di Mexico City 2Lo studio mette in risalto che l’impatto ambientale delle sabbie bituminose canadesi è molto più grave di quanto precedentemente riconosciuto. Utilizzando aerei per misurare l’inquinamento atmosferico sulla regione dell’Alberta, dove l’industria delle sabbie bituminose è fiorente, i ricercatori hanno scoperto che la produzione di petrolio emette tra le 55 e le 101 tonnellate di aerosol organici secondari al giorno. Una quantità paragonabile alla contaminazione presente in grandi città come Città del Messico o Parigi, addirittura superiore rispetto a Tokyo.

Un simile contributo al riscaldamento globale può avere ripercussioni gravi sullo scioglimento dei ghiacci in Artico, notano i ricercatori. Il cambiamento climatico che si sta verificando in quella regione, infatti, può contribuire in maniera sostanziale a far precipitare la situazione mondiale. Con il depositarsi del nerofumo sulle lastre di ghiaccio, infatti, queste cambiano colore e assorbono radiazione solare in maggiore quantità, aumentando il tasso di fusione. Meno ghiaccio e neve sulla superficie terrestre riduce la capacità della terra di riflettere la luce solare, innalzando le temperature di superficie.

Infine, nelle regioni altamente inquinate gli aerosol organici possono impedire la formazione di nubi. Di conseguenza, quando ci sono meno nuvole a riflettere la luce solare l’atmosfera si scalda.