Si è aperto oggi a New York il summit sui cambiamenti climatici a cui partecipano 125 Paesi. Nessun obiettivo concreto sul tavolo, ma solo il proposito di ridare slancio al dibattito internazionale. Quali saranno i risultati?
(Rinnovabili.it) – Finora siamo andati al passo, ora il mondo deve galoppare nella lotta contro il cambiamento climatico: questo il messaggio chiaro e unanime che ci arriva dalla comunità scientifica. La finestra per intervenire rischia di chiudersi, e con essa l’opportunità per un mondo fondato sulle energie e tecnologie pulite, sul risparmio e sulla ripartizione equa dell’energia e delle risorse naturali. Sono ormai venti anni che i Governi di tutto il mondo cincischiano, approfondendo le divergenze invece di perseguire insieme un obiettivo a salvaguardia di tutti, del Pianeta come lo conosciamo e delle stesse civiltà umane. Domenica, dalle piazze di tutto il mondo e di tutti i Paesi è venuto il chiaro segnale che i popoli sanno unirsi per vincere la sfida del clima: ora lo devono fare anche i leader politici.
Dal Summit di New York appena iniziato, il WWF si attende un forte impulso politico per il raggiungimento di un accordo globale sul clima a Parigi nel 2015 e almeno quattro risultati immediati:
– impegni finanziari precisi per contribuire al Fondo Verde per il Clima, perché nessun Paese rimanga indietro nella lotta al Cambiamento Climatico;
– piani nazionali per tagliare drasticamente le emissioni, far galoppare le energie rinnovabili e risparmiare energia;
– l’impegno formale a raggiungere, nel 2015, un accordo globale davvero efficace per azzerare le emissioni di CO2 e degli altri gas serra, in modo da rimanere ben al di sotto dei 2°C di riscaldamento globale;
– l’impegno a fermare subito i sussidi pubblici e gli investimenti nei combustibili fossili, a partire dal più inquinante, il carbone.
Il nostro Paese, del resto, è un po’ l’emblema dei rischi che corre la Comunità Europea: alla retorica sulla green economy, si accompagnano alcuni atti sporadici positivi e moltissimi segnali negativi, come le barriere alle rinnovabili e il via libera a sempre nuove infrastrutture fossili che, come un macigno, peseranno per i prossimi decenni. Non possiamo diventare la retroguardia del mondo e dell’Europa, dobbiamo avere una visione verso la de-carbonizzazione, le tecnologie pulite, l’uso equo e sostenibile di tutte le risorse naturali: dobbiamo rottamare le lobby dei combustibili fossili.
di Mariagrazia Midulla – Responsabile Clima ed Energia WWF Italia