4 mila ieri in piazza alla Marcia per la Terra tenutasi nella capitale. Un tentativo di sensibilizzare il Paese in vista della Conferenza sul clima
(Rinnovabili.it) – Oltre 4 mila persone sono scese in piazza ieri a Roma in occasione della “Marcia per la Terra“, indetta per la Giornata per la custodia del creato del Vicariato di Roma. Lanciata da papa Francesco dopo l’Angelus, la marcia si è svolta tra San Pietro e il Colosseo. Organizzata da Earth Day Italia e Connect4Climate ha radunato un centinaio di associazioni, cattoliche e laiche, che hanno dato vita ad un corteo diramatosi anche per vie virtuali tramite l’hashtag #march4earth. L’appuntamento è preparatorio alla prossima conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la COP 21 che si svolgerà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre. Qui, i delegati di 196 Paesi aderenti all’UNFCCC (la Convenzione ONU sui cambiamenti climatici), cercheranno un difficile accordo volto a scongiurare gli effetti più catastrofici del riscaldamento globale. La manifestazione romana ha aperto la cosiddetta pre-COP, un vertice di 80 ministri dell’Ambiente che si concluderà oggi a Parigi, teso ad individuare al meglio le aree di convergenza per strutturare il patto globale sul clima.
Il titolare del dicastero italiano per l’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha sottolineato che la Marcia per la Terra «giunge in un giorno particolare, in cui è importante far sentire la voce dei popoli per la difesa dell’ambiente, per la custodia del creato».
Le parole del Ministro ricalcano quelle dell’enciclica “Laudato si’” lanciata da papa Bergoglio e dedicata alla cura della «casa comune». La preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore, divengono un tutt’uno, centro del percorso della Laudato si’. Dei capitoli, il primo “Quello che sta accadendo alla nostra casa”, è quello che prende di petto il problema ecologico, affrontando da vicino questioni quali l’inquinamento, la cultura dello scarto, il problema idrico, ma anche il deterioramento della qualità della vita umana e la degradazione sociale. Ma non si evidenziano solo i danni arrecati al Pianeta. Papa Francesco riconosce anche che nel mondo si va diffondendo una sensibilità per l’ambiente e la preoccupazione per i danni che esso sta subendo. E in base a questa constatazione nel testo emerge uno sguardo di fiduciosa speranza sulla possibilità di invertire la rotta.