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A Roma firmata la convenzione con Coldiretti per le pecore tosaerba

Granieri (Coldiretti del Lazio): “Una grande opportunità di sviluppo per il mondo agricolo e che fornisce l'occasione per rendere Roma più bella”

pecore tosaerba

Le pecore tosaerba avranno bisogno di strutture come ovili e non potranno occuparsi dell’erba alta che dovrà prima essere tosata da trattori o falciaerba

(Rinnovabili.it) – 50 mila pecore tosaerba si occuperanno della cura del verde pubblico di Roma: il Comune della Capitale ha infatti firmato il protocollo di collaborazione con Coldiretti per portare gli animali in 20 parchi romani, che ricoprono 18 milioni di metri quadri di verde urbano. Così l’idea lanciata sui social qualche giorno fa dall’Assessore all’ambiente di Roma, Pinuccia Montanari, diventa realtà. Le pecore, come ribadito durante l’incontro tenutosi giovedì 24 maggio ai Musei Capitolini tra il sindaco di Roma, Virginia Raggi e il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri per la firma del protocollo di collaborazione, non si occuperanno delle Ville e dei parchi al centro di Roma. Le aree interessate al momento sono 20, tutte con un carattere agricolo evidente: Parco d’Aguzzano, Casacalda, Tobagi, Centocelle, Palatucci, Via Gastinelli, Tor Vergata, Acquedetto, Spinaceto, Via Malpeli, Tor de’Cenci, Mostacciano e Casal Brunori, Achille Campanli, Orsa Maggiore, Boschiero-Devitis, Pino Lecce, Valle Aurelia, Pineto, Inviolatella Borghese e Tor Crescenza-Acqua Traversa.

 

Seppur considerato da David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio “una grande opportunità di sviluppo per il mondo agricolo e che fornisce l’occasione per rendere Roma più bella”, il progetto lascia aperti molti interrogativi. Prima di tutto riguardo le tempistiche (il protocollo ha infatti la durata di due anni ma non è ancora chiaro quando partirà), e poi riguardo le modalità con le quali gli animali saranno impiegati nell’eco pascolo. “Dobbiamo capire come farlo, la pecora è un animale che funziona molto bene nella prevenzione. La pecora non è un tagliaerba, non può mangiare l’erba alta un metro – ha sottolineato David Granieri – È un animale che viene curato, tosato, pulito, quindi per la loro tutela dobbiamo studiare bene dove e quando potrebbero essere utilizzate”. Significa che all’attività di tosa erba debba essere anteposta una prima attività con trattori e falciatrici e poi che dovranno essere realizzare delle strutture per accogliere gli animali come ovili e recinti. Per ora l’Assessore all’ambiente Pinuccia Montanari fa sapere che “il Dipartimento di Tutela Ambientale ha già individuato una serie di aree in cui le aziende agricole possono svolgere attività di fienagione. Gli agricoltori saranno autorizzati a sfalciare l’erba gratuitamente e con mezzi propri e in cambio potranno prelevare l’erba per destinarla all’alimentazione degli animali”.