(Rinnovabili.it) – Sperimentare innovative soluzioni di risparmio idrico, attraverso il contributo tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Questo quanto sta facendo GST4Water – Green Smart Technology for water è un progetto di ricerca nato per rendere i cittadini più consapevoli dei propri consumi ed aiutarli ad adottare una gestione sostenibile del prezioso oro blu. Capofila del progetto, partito a maggio 2016, è il Laboratorio Terra&AcquaTech dell’Università degli Studi di Ferrara, insieme ad altri 4 partner scientifici (MechLav – Università degli Studi di Ferrara; “CIRI-Energia e Ambiente” e “CIRI-Edilizia e Costruzioni” dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna; Laboratorio Enea per l’Ambiente), ma l’iniziativa coinvolge anche 5 aziende italiane dalle attività tra loro estremamente eterogenee: si va dall’azienda che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio del Basso Ferrarese a quella specializzata in giardini pensili. Questa varietà di expertise è essenziale per GST4Water. Il progetto, infatti sta portando avanti contemporaneamente diversi obiettivi, tutti ovviamente improntati alla gestione sostenibile della risorsa idrica.
Risparmio idrico 2.0: i consumi d’acqua sono sorvegliati speciali
Primo fra tutti, la sperimentazione di una nuova modalità di controllo dei consumi d’acqua, attraverso contatori indoor e outdoor di nuova generazione: il loro compito è di rilevare il consumo idrico in tempo reale e di inviare i dati a un piccolo kit di monitoraggio installato nell’edificio, che a sua volta li trasferirà ad una piattaforma cloud via internet. Qui le informazioni vengono archiviate, elaborate e rese disponibili on line ai cittadini e al gestore. Attraverso il confronto con altri indicatori, i dati permetteranno, ad esempio, di evidenziare se il consumo di una famiglia è allineato con quello medio dell’area in cui risiede, o se vi sono abitudini e stili di vita che si discostano dalla “norma”, sia in termini positivi di maggiore risparmio idrico, che negativi (maggiori sprechi).
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Le prime analisi effettuate sui dati raccolti nella sperimentazione in corso a Gorino (Ferrara) dall’estate scorsa stanno permettendo di analizzare i consumi a livello di distretto, di valutare le serie temporali dei consumi di ciascuna utenza, di aggregare i dati di consumo e di confrontarli con quelli di immissione in rete e di identificare così le perdite.
Dal recupero dell’acqua piovana ai tetti verdi
Altri due obiettivi del progetto riguardano tecniche di mitigazione ambientale. I ricercatori stanno elaborando un programma, dedicato a progettisti e pianificatori, che valuti la dimensione ottimale dei serbatoi di accumulo delle acque meteoriche e grigie. Il software dovrà tener conto sia dei reali consumi degli utenti (attraverso i contatori) che la quantità di acqua piovana, in funzione dei dati storici pluviometrici per la località di interesse, e dell’estensione e tipologia delle superfici di captazione del luogo in cui verrà installato. Infine, si sta monitorando il tetto verde sperimentale presente presso la sede della Scuola di Ingegneria e Architettura di via Terracini a Bologna, per ricostruirne il comportamento idrologico e valutare la capacità di ritenzione idrica di questi sistemi. Tutti questi sistemi hanno l’obiettivo di risparmiare acqua potabile e ridurre l’apporto in fognatura, con evidente impatto ambientale.