Il rischio idrogeologico si conferma ancora una volta il tallone d’Achille dello Stivale. Sale a 16 il numero delle vittime accertate del ciclone Cleopatra che imperversa da questa notte sull’Isola
(Rinnovabili.it) – Non è solo maltempo quello che nella notte tra il 18 e il 19 ha colpito la Sardegna. Il passaggio del ciclone Cleopatra con le sue piogge intense e raffiche di vento fino a cento chilometri orari ha messo in ginocchio la Regione, aprendo un nuovo e triste capitolo delle catastrofi ambientali italiane. Le precipitazioni hanno avuto una portata eccezionale, toccando un massimo di 470 mm in 12 ore, una quantità d’acqua pari alla metà di quella registrata mediamente in un anno. Secondo quanto riferito dall’Arpa Sardegna. La devastante alluvione ha provocato esondazioni e imponenti allagamenti che hanno lasciato dietro sé 16 vittime accertate, 6 dispersi e centinai di sfollati. La parte più colpita la Sardegna centro settentrionale, in particolare la zona di Olbia, dove si sono contati ben nove decessi.
Il dramma che si sta consumando è da considerarsi per molti versi una tragedia annunciata: come denuncia oggi il WWW Italia, l’autorità di bacino regionale della Sardegna, nel Piano di Assetto Idrogeologico del 2006, aveva identificato quali “cause principali di esondazione” l’interazione tra infrastrutture di trasporto e reticolo idrografico, unitamente ad una “scarsa manutenzione fluviale”, riportando che “su 1055 casi di pericolosità, oltre la metà delle cause deve ascriversi a insufficienza della luce libera sotto i ponti, per il 32%, e a scarsa manutenzione fluviale, per il 19%”.
“I 459 millimetri di pioggia caduti in poche ore sono – spiega l’associazione – un fatto eccezionale ma la responsabilità delle vittime, soprattutto in prossimità dei ponti o di altre infrastrutture viarie va ricercata nella mancanza di manutenzione e prevenzione rispetto ad un evento, peraltro, annunciato”.
IL GOVERNO STANZIA 20 MILIONI – Il Consiglio dei Ministri, riunito stamattina dal premier Enrico Letta, ha decretato lo stato d’emergenza e stanziato 20 milioni di euro per i primi aiuti. “La tragedia che ha investito la Sardegna e il popolo sardo, – ha commentato il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Marco Flavio Cirillo, – a cui esprimo solidarietà e sostegno per le devastazioni e le morti che hanno colpito un’isola e una popolazione straordinarie, ci dicono che non si può più aspettare. È arrivato il momento di rivedere le priorità all’interno del bilancio dello Stato e mettere la prevenzione del dissesto idrogeologico tra i primi punti”. La strada da perseguire secondo Cirillo è quella di riprogrammare le spese senza andare a toccare le tasse per poter sostenere un programma di interesse nazionale per la cura e il mantenimento del territorio, “che si sviluppi senza soluzione di continuità nei prossimi 15-20 anni”.
FONDI ADEGUATI PER LA PREVENZIONE – L’urgenza di un’azione rapida e concreta è quanto sottolineato anche da Legambiente secondo cui le precipitazioni sempre più intense e frequenti per i cambiamenti climatici in atto, in un territorio reso più vulnerabile dal consumo di suolo e gestito solo attraverso interventi d’emergenza sono le reali cause del problema. “L’alluvione in Sardegna è solo il più recente, drammatico evento, reso estremo dai cambiamenti climatici, secondo uno schema tristemente noto da tante catastrofi naturali a livello globale”, aggiunge il WWF Italia. Entrambe le associazioni chiedono oggi i fondi previsti e mai stanziati finora per la prevenzione dei danni causati dal dissesto idrogeologico – il cosiddetto ‘Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e manutenzione del territorio’ proposto un anno fa dall’allora ministro dell’Ambiente Clini siano adeguati alle reali necessità del Paese e non “limitati, per il 2014, a quei 30 milioni previsti dalla Legge di stabilità in discussione al Senato”.
“Negli ultimi 20 anni – conclude il WWF italia – per ogni miliardo stanziato in prevenzione ne abbiamo spesi oltre 2,5 per riparare i danni”. E intanto la Sardegna continua a combattere con il maltempo. Secondo le previsioni della protezione civile il ciclone Cleopatra si farà ancora sentire almeno fino alla nottata di oggi, con rovesci, raffiche di burrasca e picchi di precipitazioni di 30-40 millimetri.