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Rischi per la salute anche con la plastica BPA-free

ARCADIA, CA - APRIL 16: Camelback brand water bottles that are free of the controversial carbonate plastic bisphenol-a (BPA), one of the most widely used synthetic chemicals in industry, hang on display at an outdoor supply store on April 16, 2008 in Arcadia, California. National Institutes of Health?s National Toxicology Program has concluded that the estrogen-like chemical in the plastic, which is also used in many baby products, beverage and food containers, and as linings in food cans, could be harmful to the development of children's brains and reproductive organs, and Canada is reportedly about to declare health finding against BPA. Some makers of such bottles have recognized the concern, including Nalgene and Camelback, have begun producing BPA-free alternative containers. (Photo by David McNew/Getty Images)

Rischi per la salute anche con la plastica BPA-free

 

(Rinnovabili.it) – Messo all’indice il Bisfenolo A per il comprovato rischio di tossicità per il sistema endocrino, le società hanno ri-orientato il proprio packaging su plastica BPA-free. I consumatori non dovrebbero però abbassare la guardia cosi velocemente. Secondo uno studio della Scuola di medicina della UCLA – pubblicato sulla rivista Endocrinology – uno dei più comuni sostituti del Bisfenolo A, il composto organico BPS, avrebbe effetti sul sistema riproduttivo e sullo sviluppo embrionale.

 

In realtà, le prime ricerche sugli eventuali rischi connessi a questo  plastificante alternativo risalgono a diversi anni fa: una pubblicazione datata 2013 sottolineava come il BPS o Bisfenolo S, in virtù della sua grande rassomiglianza molecolare con il BPA, avesse la capacità di interferire la risposta delle cellule agli estrogeni, modificando i processi di crescita e morte delle cellule e la produzione di ormoni stessa.

 

Close-up of a baby's bottle

A confermare nuovamente i limiti di questo composto organico è stavolta Nancy Wayne, endocrinologa riproduttivo e un professoressa di fisiologia presso la David Geffen School of Medicine della UCLA. Gli studi eseguiti da Wayne sono stati i primi a esaminare gli effetti di BPA e BPS sulle cellule cerebrali chiave e sui geni che controllano la crescita e la funzione degli organi coinvolti nella riproduzione.

Impiegando il pesce zebra come organismo modello, Wayne e colleghi hanno scoperto che l’esposizione a bassi livelli di BPA e BPS – equivalente alle tracce presenti nelle acque inquinate di un fiume – alterata la fisiologia degli animali allo stadio embrionale entro solo 25 dall’esposizione.

 

“L’esposizione a bassi livelli di BPA ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo negli embrioni di cellule cerebrali che controllano la riproduzione, e dei geni che controllano la riproduzione”, ha spiegato Wayne. “Abbiamo visto molti di questi stessi effetti anche con il BPS. Il Bisfenolo S non è innocuo“.

Wayne sospetta che la sovrastimolazione dei neuroni che regolano la riproduzione potrebbe portare a pubertà precoce e al mal funzionamento del sistema riproduttivo, argomento che verranno ora indagati da vicino. Intanto la ricercatrice fa sapere di aver completamente abbandonato la plastica BPA-free e simili in favore del vetro.

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